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Napoli – Lo Stir di Casalduni (Bn) brucia e la Città Metropolitana di Napoli scende in campo per scongiurare un’eventuale emergenza rifiuti. A tendere la mano è il sindaco Luigi de Magistris, che ha appena dato disposizione alla Sapna, la partecipata dell’ente di piazza Matteotti che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti, di consentire ai Comuni beneventani di conferire almeno 50 tonnellate al giorno negli impianti partenopei. E la struttura individuata dall’ex pm per far andare in porto l’operazione, come è in grado di anticipare il nostro giornale, sarà la struttura di Tufino, quella più vicina per prossimità geografica alla provincia sannita.
A spiegare la mossa di Palazzo Matteotti è lo stesso de Magistris: «Abbiamo subito deciso di correre in aiuto alla Provincia di Benevento per evitare che in quel territorio si potesse presentare una nuova grave emergenza», commenta a caldo. «Quanto sta avvenendo – aggiunge il primo cittadino metropolitano – ribadisce due urgenze. Innanzitutto va verificato dalle autorità competenti se esiste una comune matrice dolosa per gli incendi che si sono verificati nelle ultime settimane in varie parti della regione (ben due soltanto alle porte di Napoli, ndr); la Regione Campania deve inoltre al più presto predisporre un forte piano per la gestione del ciclo completo dei rifiuti in Campania in grado di garantire l’ordinario e fare fronte in maniera adeguata alle eventuali emergenze», conclude de Magistris.
I dettagli dell’accordo sono però ancora tutti da definire. Quel che è certo, come anticipato, è che l’impianto individuato dall’ex Provincia di Napoli per il conferimento sarà quello del comune di Tufino: «Una struttura strategica – fanno sapere da piazza Matteotti – in quanto è quella geograficamente più vicina a Benevento. In questo modo i disagi e gli spostamenti dei mezzi pesanti saranno ridotti al minimo». Oggetto del “trasloco” saranno circa 50 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, «ma la quantità potrebbe anche variare al rialzo di una decina di tonnellate nel caso in cui si rendesse necessario. Tufino è del resto in grado di assicurare il trattamento di 600 tonnellate giornaliere». Insomma, il piano è ancora tutto in divenire. Ma i tempi stringono: «Aspettiamo di sapere quali saranno i comuni del Beneventano che dovranno conferire a Napoli, in quest’ottica aspettiamo indicazioni dalla Samte, la quale ci fornirà di volta in volta tutte le indicazioni del caso». Quanto ai costi dell’intervento, «come previsto dalla legge per le procedure d’emergenza, al momento sarà la Sapna ad accollarseli. Una volta usciti dalla fase emergenziale si procederà al rimborso sotto il coordinamento della Regione Campania». Intanto il conto alla rovescia è già partito.