Il gip di Roma ha archiviato l’indagine relativa alla morte cooperante italiano Mario Paciolla, trovato privo di vita in Colombia nel 2020 dove operava per le Nazioni Unite. Il giudice ha accolto la seconda richiesta avanzata dalla Procura della Capitale a cui si erano opposti i familiari del giovane. Nel primo caso il giudice aveva disposto ulteriori indagini.
“Prendiamo atto con dolore e amarezza della decisione del Tribunale di archiviare l’omicidio del nostro figlio Mario. Noi sappiamo non solo con le certezze del nostro cuore ma con le evidenze della ragione, frutto di anni di investigazioni e perizie, che Mario non si è tolto la vita ma è stato ucciso perché aveva fatto troppo bene il suo lavoro umanitario in un contesto difficilissimo e pericoloso in cui evidentemente non doveva fidarsi di nessuno”. Così commentano i genitori Anna e Giuseppe assieme alle figlie Raffaella e Paola, assistiti dalle avvocate Emanuela Motta e Alessandra Ballerini, la decisione del gip di Roma.
“Sappiamo che questa è solo una tappa per quanto ardua e oltraggiosa del nostro percorso di verità e giustizia: continueremo a lottare finché non otterremo una verità processuale e non sarà restituita dignità a nostro figlio – si aggiunge nella nota. Utilizziamo con rammarico e sofferenza il verbo lottare, mai avremmo pensato di dover portare avanti una battaglia per avere una giustizia che dovrebbe spettarci di diritto. Sappiamo che non siamo e non resteremo mai soli. Grazie a tutte le persone che saranno al nostro fianco fino a quando la battaglia non sarà vinta”.
“Sappiamo che questa è solo una tappa per quanto ardua e oltraggiosa del nostro percorso di verità e giustizia: continueremo a lottare finché non otterremo una verità processuale e non sarà restituita dignità a nostro figlio – si aggiunge nella nota. Utilizziamo con rammarico e sofferenza il verbo lottare, mai avremmo pensato di dover portare avanti una battaglia per avere una giustizia che dovrebbe spettarci di diritto. Sappiamo che non siamo e non resteremo mai soli. Grazie a tutte le persone che saranno al nostro fianco fino a quando la battaglia non sarà vinta”.
“Esprimiamo la nostra piena vicinanza alla famiglia di Mario Paciolla. La decisione del Tribunale di Roma di archiviare l’inchiesta sulla sua morte ci addolora profondamente”. Lo scrivono i due parlamentari del Pd Sandro Ruotolo e Marco Sarracino in merito alla decisione del gip di Roma di archiviare l’indagine relativa alla morte cooperante italiano Mario Paciolla, trovato privo di vita in Colombia nel 2020 dove operava per le Nazioni Unite.
“Mario – proseguono Ruotolo e Sarracino – era un giovane cooperante coraggioso, impegnato in prima linea per la pace e i diritti umani in Colombia, nell’ambito della missione delle Nazioni Unite. Il 15 luglio 2020 è stato trovato morto nella sua abitazione a San Vicente del Caguán, in circostanze da subito apparse gravemente sospette. La famiglia, gli amici, i colleghi e chi in questi anni ha seguito con attenzione questa vicenda sanno che Mario si sentiva in pericolo, che stava per rientrare in Italia, e che aveva manifestato la volontà di parlare di ciò che aveva visto. Non possiamo accettare che tutto questo venga cancellato da una decisione di archiviazione. Anche noi continueremo a chiedere verità e giustizia. E faremo tutto il possibile per stare accanto alla famiglia Paciolla in questo percorso doloroso e necessario. Mario merita verità, Mario merita giustizia”.
“Mario – proseguono Ruotolo e Sarracino – era un giovane cooperante coraggioso, impegnato in prima linea per la pace e i diritti umani in Colombia, nell’ambito della missione delle Nazioni Unite. Il 15 luglio 2020 è stato trovato morto nella sua abitazione a San Vicente del Caguán, in circostanze da subito apparse gravemente sospette. La famiglia, gli amici, i colleghi e chi in questi anni ha seguito con attenzione questa vicenda sanno che Mario si sentiva in pericolo, che stava per rientrare in Italia, e che aveva manifestato la volontà di parlare di ciò che aveva visto. Non possiamo accettare che tutto questo venga cancellato da una decisione di archiviazione. Anche noi continueremo a chiedere verità e giustizia. E faremo tutto il possibile per stare accanto alla famiglia Paciolla in questo percorso doloroso e necessario. Mario merita verità, Mario merita giustizia”.