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NAPOLI – Ha chiesto e ottenuto il risarcimento danno dallo Stato per ingiusta detenzione. Si tratta di una dirigente del gruppo di Alfredo Romeo, l’imprenditore napoletano indagato per la corruzione ad un funzionario della Consip. Si tratta di Paola Grittani, dirigente del gruppo Romeo che fu arrestata nel dicembre del 2008 nella cosiddetta inchiesta Global Service, una indagine che coinvolse buona parte della Giunta dell’ex sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e lo stesso Alfredo Romeo.
 
Indagine poi tramontata con una raffica di assoluzione. Tra le quali quella della Grittani che, rivolgendosi all’avvocato Alfredo Sorge, ha chiesto e ottenuto dalla Stato il risarcimento del danno per l’ingiusta detenzione di 79 giorni. È stata ieri la corte di Appello di Napoli ad emettere la prima sentenza di risarcimento per ingiusta detenzione. L’ordinanza fu emessa nel dicembre 2008 dal gip del Tribunale di Napoli, misura confermata dal Riesame, relatore il  Luigi de Magistris, nel periodo dicembre 2008 – gennaio 2009, prima che svestisse la toga e calzasse quella si sindaco di Napoli. 
 
«Il provvedimento della Corte di Appello – ha dichiarato il difensore, anche nel processo di merito, della Grittani, avvocato Alfredo Sorge – mette in luce le sofferenze familiari e lavorative ingiustamente patite dalla mia assistita, sempre pienamente assolta in tutti e tre i gradi del giudizio come tutti gli altri al tempo coinvolti e ingiustamente arrestati. Sofferenze ampliate dal clamore mediatico che accompagnò la vicenda durante la fase delle misure cautelari». «Questa vicenda – ha detto ancora l’avvocato Sorge – insegna che nelle fasi cautelari occorre sempre la massima prudenza espressiva da parte di tutti perché è in campo soltanto l’ipotesi accusatoria e non è ancora pienamente sviluppata la tesi difensiva, che spesso finisce con il prevalere sulla prima in costanza di un sereno e più meditato vaglio giudiziario. Il quale – ha concluso Sorge – può avvenire soltanto con il decorso del tempo e l’ordinario iter processuale».