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Napoli – Dal 10 al 24 Giugno, quindici giorni di Incontri, Storia, Visite e Mostra dedicata all’Ordine dei Cavalieri del Tempio. La Mostra con il Ciclo di Conferenze gode del Patrocinio del Comune di Napoli, dell’Accademia Partenopea Federico II e dell’Accademia delle Culture e Scienze Internazionali. Dopo il successo ottenuto per la Mostra precedente del mese di Marzo , nella cornice di una Napoli ricca di Tesori e testimonianze medievali e Templari, ritorna con un programma molto variegato come ci illustra il Presidente dell’Accademia delle Culture e delle Scienze Internazionali e Priore dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani Jacques de Molay con sede a Napoli presso la Cappella Templare di Santa Maria Coeli San Gennarodi Napoli, direttore artistico della Mostra (Massimo Civale) la mostra  ospiterà numerosi ricercatori, storici, giornalisti e non solo appassionati del mitico Ordine Templare, tra di loro la Dr.ssa Laura Miriello ricercatrice, l’Avv. Nino Aloi esperto di Templarismo a livello Internazionale, Padre Tehodoro Corino scrittore e ricercatore , l’Avv. Nicola Gianpaolo Postulatore della Santa sede presso la Diocesi di Roma e di Napoli, il Prof. Michele Di Iorio storico e ricercatore dell’Ordine del Tempio, il Maestro Edoardo Greco e tanti altri che saranno presentati durante la Presentazione  della manifestazione. Quindi quindici giorni di Visite, Incontri, Mostra, Storia e leggenda.

Il processo ai Templari e la pergamena di Chinon in Mostra.

La Pergamena di Chinon è un autentico documento medievale scoperto nel settembre 2011 dalla dr.ssa Barbara Frale, una paleografa italiana presso l’Archivio Segreto Vaticano. Tale documento redatto nel 1308 è il resoconto e la delibera della Commissione Pontificia richiesta da Papa Clemente V, commissione che concesse l’assoluzione sacramentale al Gran Maestro Jacques de Molay ed ai Cavalieri Templari, cancellando ogni scomunica e censura e riammettendo gli stessi Cavalieri Templari nella comunione della Chiesa Cattolica

A Napoli fin dal 1186 esisteva la Commenda, ospedale crociato e chiesa di San Giovanni a mare dei Cavalieri di Malta. I destini degli ordini cavallereschi e religiosi – di questi due in particolare – si sono spesso incrociati, dal momento che gli ideali erano gli stessi.Inoltre nel 1270 sorse vicino alla chiesa maltese di Napoli quella gotica di Sant’Eligio con annesso ospedale crociato, fondato da tre cavalieri francesi al servizio di re Carlo I d’Angiò con la fratìa dei commercianti e artigiani di piazza Mercato.Durante il concilio per l’elezione a Papa di Celestino V fu ospite al Maschio Angioino il Gran Maestro dei Templari Jaques de Molay. In quel periodo, nel gennaio 1295, dimorò nella Commenda principale ed ebbe modo di visitare l’ospedale crociato di Sant’Eligio, il castello Templare di Cicciano e le Commende templari di Capua e di Maddaloni.Quando Carlo I nel 1304 fece costruire un palazzo per uno dei suoi figlio, inglobò nella fabbrica una proprietà agraria fuori Napoli, dopo il ponte di Casanova, verso Poggioreale che gli era stata donata dai Templari.Nel 1268 i Templari riscuotevano i tributi regi portuali della città presso la Real dogana vecchia.

La Mostra Templare  sarà in esposizione presso la Chiesa di San Severo al Pendino in via Duomo, 286  a Napoli,  la presentazione della Mostra Templare  è prevista per Venerdì 7  Giugno alle ore 17.00, l’apertura dal 10 al 24 Giugno .
La Chiesa di San Severo al Pendino fu fondata nel 1448, al posto delle rovine della precedente chiesa di San Maria a Selice, voluta dal Pietro Caracciolo, abate di San Giorgio Maggiore, che vi aveva edificato anche un ospedale.
Nel 1575 fu affidata ai frati Domenicani che, all’inizio del XVII secolo. Affidarono il progetto di restauro dell’architetto Giovan Giacomo di Conforto che la unì al monastero realizzato nell’adiacente Palazzo Cuomo. Quando i frati vennero allontanati dalla città nel decennio francese, la chiesa, tra il 1818 e il 1835, divenne sede dell’Archivio del Regno. In seguito la chiesa venne riaffidata di nuovo a dei religiosi, in particolare ai Frati Minori Osservanti che, nel 1845, affidarono un nuovo restauro a Filippo Botta. Di nuovo, però, nel 1863 i religiosi vennero espulsi e, in seguito, durante il Risanamento la chiesa fu privata della facciata (sostituita da una nuova in stile neorinascimentale) e accorciata fino a perdere anche le prime due cappelle laterali.
All’interno troviamo il Monumento Sepolcrale di Gianalfonso Bisvallo, opera di Girolamo d’Auria del 1617 dal quale è stato trasferito nel transetto destro il dipinto raffigurante San Giovanni Battista, un rilievo in terracotta dello stesso artista che rappresenta Santa Maria a Selice e un dipinto di Luca Giordano sull’altare maggiore. Mostra Espositiva Templare da parte degli Artisti Ernando Venanzi, ed Edoardo Grecò ed altri in Mostra il libro Templare più grande del Mondo.