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Napoli – Peggio (politicamente parlando) di Luigi De Magistris, a Napoli, c’è solo chi, dopo averlo sostenuto a spada tratta, ora abbandona la nave di Luigi De Magistris. Lo abbiamo scritto più volte, e le conferme arrivano settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, ora dopo ora. Prendiamo i famigerati centri sociali partenopei: unico esempio al mondo di lotta dura… a difesa di chi comanda. Per 9 anni, e in particolare negli ultimi 4, quelli della seconda consiliatura arancione, i centri sociali napoletani sono stati i “cani da guardia” al servizio dell’amministrazione comunale. Caso più unico che raro di antagonismo di potere, gli okkupanti con la bandana hanno insultato, offeso, sbeffeggiato, chiunque si permettesse di criticare il Sovrano, ovvero il sindaco. Oggi, fuggono e rinnegano tutto. E’ toccato prima a Laura Bismuto, ex Dema, allontanatasi dal partito di Giggino poche settimane fa; ieri è stata la volta dell’ex Opg Occupato – Je so pazzo. Clamorosamente, dopo aver fatto sghignazzare mezza Napoli con la storia del “controllo popolare” delle elezioni, dopo aver esultato insieme a Giggino sul balcone la notte delle elezioni, ieri gli (ex) OppiGiggini hanno scritto un lunghissimo e sofferto post su Facebook, criticando De Magistris e annunciando il loro non-sostegno alla candidatura al Senato di Sandro Ruotolo, per le supplettive del prossimo 23 febbraio. Leggiamo qualche passaggio del post: “L’esperienza di De Magistris sta rischiando il fallimento da un punto di vista amministrativo. I problemi di Napoli sono tanti e atavici, certo, dipendono anche dalla Regione, dallo Stato, dalla camorra e da un’imprenditoria vorace. Ma proprio per questo andrebbero affrontati con competenza e soprattutto con partecipazione popolare. Invece nell’ultimo anno il secondo mandato di De Magistris si è caratterizzato per una continua lotta di potere all’interno della maggioranza, per la promozione di soggetti premiati perché fedeli e non perché capaci, per un rinchiudersi nei palazzi e restare lontani dai cittadini. In questi mesi abbiamo assistito a un rimpasto di Giunta incomprensibile, a scenari da fine impero, imbarazzanti anche moralmente. Ma l’esperienza De Magistris rischia di fallire anche da un punto di vista politico. Il sindaco si era proposto di costruire in Italia una sinistra di alternativa al PD, che dava spazio alle forze dal basso e attaccava il partito del Jobs Act, dello Sblocca Italia, delle discariche e delle grandi opere inutili. Anche questa prospettiva sta crollando definitivamente da quando qualche giorno fa, nel giro di poche ore, De Magistris ha fatto marcia indietro sulla Palmieri e si è piegato al PD. Chiudendo un accordo che è, a detta degli stessi protagonisti, propedeutico alle Regionali campane e alle amministrative 2021. Si sta passando dalla città ribelle alla città che si schiera con chi governa in Regione e a Roma. Si è passati da Renzi cacati sotto a convergere con De Luca e Italia Viva. Si è passati dall’ipotesi delle assemblee popolari di quartiere a non poter convocare per mesi il consiglio comunale. Ci si giustifica dietro paroloni come l’avanzata del fascismo, ma la verità è che al governo ci sono il PD e i 5 Stelle. E che Sandro Ruotolo, se eletto, andrà a puntellare chi non sta facendo nulla per le classi popolari, che continua a regalare soldi a banche e imprese, che ha rinnovato gli accordi con la Libia con i suoi lager, che non ha cancellato i Decreti Sicurezza perché li aveva inventati Minniti, che porta avanti TAV e altre speculazioni… Ruotolo sarà come Siani, come Bartolo: tutte brave persone, utilizzate purtroppo strumentalmente come foglie di fico. Per questo ci vedremo venerdì alle 17:30 all’Ex OPG Je so’ pazzo. Vogliamo organizzarci per lanciare un percorso alternativo al PD – a partire dal sostegno alla candidatura di Giuseppe Aragno, che non è solo il candidato di Potere al Popolo, ma di tutta la Napoli che lotta e che non si arrende alla rassegnazione –, passando per le prossime regionali ed amministrative”. Con un pizzico di ipocrisia in meno, gli (ex) Oppigiggini, avrebbero potuto scrivere, esattamente come la Bismuto, un comunicato di due righe: “Caro De Magistris, ti abbandoniamo al tuo destino perché l’unico centro sociale che valorizzi politicamente è Insurgencia”. Proprio così: la verità è che i vari Ivo Poggiani, Eleonora De Majo, Espedito Giordano, leader del centro sociale egemone a Napoli, il centro sociale che è riuscito a monopolizzare e a indirizzare i movimenti ambientalisti, le sardine e altre esperienze movimentiste, sono stati più bravi degli altri, a fare politica e a scalare i posti di potere dell’amministrazione. Il resto è fuffa, e arriva fuori tempo massimo.