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Napoli – Michele Gravano, classe 1948, volto storico della sinistra napoletana e non solo. Una vita tra la segreteria della Camera del Lavoro e quella regionale della Cgil. Ora coordinatore campano di Articolo Uno. Oggi sono 37 anni senza Berlinguer.
 
“Fortunatamente si è scoperto che la targa che lo commemora è stata ridotta in pezzi da un camion della nettezza urbana”.
 
Sarebbe stato il terzo raid vandalico.
 
“Ma Enrico è un patrimonio civile, politico e morale di tutti gli italiani e le italiane”.
 
Dal 1 luglio, se non ci sarà la proroga del blocco dei licenziamenti, ci saranno altri 40mila disoccupati in più.
 
“In Parlamento siamo impegnati a prorogare il blocco almeno fino al 31 ottobre e entro luglio a realizzare i nuovi ammortizzatori sociali per tutelare lavoratori e lavoratrici”.
 
Basterà?
 
“Confindustria sta facendo venire meno quel senso unitario e solidale che finora aveva caratterizzato i mesi della pandemia. Bisogna evitare un dramma sociale”.
 
A Napoli, intanto, si avvia la prima campagna elettorale della sua vita con Antonio Bassolino suo avversario.
 
“Non utilizzerei mai “avversario” per definire Antonio”.
 
E’ fuori dal centrosinistra.
 
“Non è fuori dal centrosinistra”.
 
E’ un competitor della vostra coalizione.
 
“Noi facciamo una campagna elettorale tutta rivolta alle cose per Napoli. Per, non contro. E non certo contro di lui”.
 
Non avere Bassolino al suo fianco le fa, in ogni caso, un pò impressione.
 
“Questo attiene alla sfera dei sentimenti. In politica, cerchiamo di ragionare politicamente”.
 
E cosa deduce dai ragionamenti Articolo 1?
 
“Che vuole un centrosinistra unito. E che l’asse Partito Democratico-Movimento 5 Stelle-Leu allargato territorialmente possa candidarsi domani a governare il Paese”.
 
Intanto, c’è il test del laboratorio politico Napoli.
 
“Che con Gaetano Manfredi non cade nella personalizzazione della politica. E che lancia ai partiti la sfida di rinnovarsi e guardare avanti e tornare nuovamente protagonisti”.
 
Manfredi è l’uomo giusto?
 
“Il nostro segretario nazionale, Roberto Speranza, per lui ha firmato il Patto per Napoli. Siamo convinti che la scelta è giusta”.
 
Mercoledì prossimo alle 18 è impegnato? A piazza Carità c’è il primo comizio di Bassolino.
 
“Apprenderò dai giornali cosa avrà da dire”.
 
A naso, non dirà che si ritira.
 
“Lo ha già ribadito più volte”.
 
Niente unità a sinistra, quindi.
 
“Noi continueremo a lavorare con caparbietà affinché ci si arrivi”.
 
In che modo?
 
“Con una campagna civile, che rilanci una partecipazione attiva, positiva per tutti”.
 
E’ giusto ricucire anche con la sinistra arancione di De Magistris e Alessandra Clemente?
 
“Guardiamo al futuro, voltiamo pagina con tutte le forze positive che si sono manifestate al governo della città anche negli ultimi anni”.
 
‘Chell ca è stat è stat’ anche con Insurgencia?
 
“In vita mia ho sempre dialogato con tutti. Soprattutto a sinistra”.
 
Fulvio Bonavitacola, il braccio destro di De Luca, ha detto no. Tutti, ma i centri sociali proprio no. E anche Manfredi è dello stesso avviso.
 
“Eppure io da riformista non ho mai avuto paura della sinistra radicale quando ci ho avuto a che fare nel mondo del lavoro e nella società”.
 
A proposito di lavoro e sviluppo. Catello Maresca sostiene che è ora di chiudere l’istituto penitenziario di Nisida se davvero si vuole il turismo in quell’area.
 
“Nisida non ha mai creato problemi a Bagnoli. Lo avrebbe creato un carcere nuovo sulla terraferma”.
 
Maresca, però ha messo il dito in una piaga della sinistra.
 
“A Bagnoli ci sono stati errori, chi lo mette in dubbio? Ma negli anni si sono fatte anche delle cose. Detto questo, Napoli ovest sarà un impegno strategico di Gaetano Manfredi”.
 
Lei si candiderà in prima persona?
 
“No, nella maniera più assoluta”.
 
Articolo Uno si presenterà con una sua lista?
 
“Stiamo lavorando per unificare le forze di sinistra, civiche democratiche e quelle dei movimenti ambientalisti. Punteremo in particolare su giovani e donne”.
 
Da 1 a 10, quante possibilità ha Manfredi di farcela al primo turno?
 
“La battaglia è contro la destra. Sarà complicata, come tante volte in passato. Ma uniti la sconfiggeremo. E con Manfredi e la coalizione daremo una svolta”.