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Napoli – La voglia di apparire perfette non riguarda, oramai, più solo le donne, sono sempre di più gli uomini che, negli ultimi anni, si stanno avvicinando al mondo delle chirurgia plastica ed estetica per migliorare il loro corpo. Con l’arrivo dell’estate 2021 gli interventi di ristrutturazione corporea negli uomini sono aumentati quasi del 60%, soprattutto per quanto riguarda il lato mammario. Dalla ginecomastia all’addominoplastica, dalla liposuzione fianchi all’epilazione definitiva per ottenere fianchi, petto e addome perfetti, e diventare tutti come lui: Can Yaman, famoso attore televisivo e fidanzato di Diletta Leotta.

Sulla corsa alla bellezza da parte dell’universo maschile, il Prof. Francesco D’Andrea, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Plastica ed Estetica del Policlinico Federico II di Napoli e Presidente SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica) dichiara: “La cura del  corpo da parte dell’uomo non è certo una novità. “Mens sana in corpore sano” era lo slogan dell’antichità, basato su palestra e terme. Nei giorni nostri le abitudini di vita non sono sempre adeguate, e lo stress che accompagna la quotidianità comporta come conseguenza inestetismi anche negli uomini, quali aumento delle mammelle (ginecomastia), accumuli adiposi addominali e dei contorni, segni precoci di invecchiamento. Oggi, la ricerca del “corpore sano” ha un’arma in più rappresentata dalla medicina e chirurgia estetica che, grazie a nuove tecniche e tecnologie, e gestita da mani esperte, è in grado di dare risposte efficaci e sicure alle molteplici richieste da parte dell’uomo per la cura del proprio corpo”.

PROGETTO DONNA

Nato da anni e anni di esperienza sul campo, il “Progetto Donna” è il percorso chirurgico della Breast Unit dell’Università Federico II di Napoli, diretto dal Prof. Francesco D’Andrea. Si rivolge a tutte le donne con problemi alla mammella, primo tra tutti il tumore al seno, offrendo loro un programma specifico che parte dalla diagnosi, con campagne di screening, e termina con la terapia, garantendo alle pazienti un intervento adeguato e tempestivo. Il percorso ha un valore aggiunto rispetto alla gran parte dei centri di senologia presenti nel Meridione: quello di avere a disposizione una struttura che rispetta gli standards internazionali di qualità della terapia del tumore mammario e comprende, contemporaneamente, anche la ricostruzione della mammella stessa, tutto in un’unica struttura. “Il progetto – dichiara D’Andrea – si propone  di contrastare le scarse conoscenze, in ambito medico e di utenza, riguardo le possibilità offerte dalla Ricostruzione Mammaria nel campo della terapia del carcinoma del seno, e di ridurre l’attuale rapporto tra interventi demolitivi ed interventi ricostruttivi  (5:1) ancora troppo tendente a favore della demolizione senza ricostruzione, a causa della presenza disomogenea, sul territorio regionale e nazionale, di centri specialistici in grado di offrire un adeguato servizio. Quindi, il nostro obiettivo è formare ed informare per implementare l’offerta alle povere donne che hanno incontrato il cancro, indifferentemente dalla loro localizzazione geografica e nel rispetto del concetto di “pari opportunità” per tutte”.

MELANOMA IN AUMENTO

Il melanoma è il tumore della pelle più aggressivo in assoluto, ed è in forte aumento soprattutto tra i più giovani. Ogni anno l’incidenza negli adolescenti aumenta del 4%. La prima arma per invertire questo trend e sconfiggere la neoplasia è la prevenzione: basta seguire semplici regole come l’uso di creme solari protettive, evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata (12-15) e sottoporsi a controlli una volta all’anno. La pandemia da Covid-19 ha reso difficoltoso l’accesso a visite specialistiche e a percorsi terapeutici, causando, in molti casi, un ritardo nella diagnosi. Il fattore tempo, in presenza di patologie oncologiche, risulta fondamentale. Il Prof. D’Andrea mette in guardia dalle insidie delle sole e sottolinea con forza l’importanza di una diagnosi precoce. Sulla cura, dichiara il Presidente SICPRE: “L’asportazione precoce di un melanoma rappresenta il metodo principale di cura della patologia. Pertanto, è importante un approccio multidisciplinare che veda coinvolti il dermatologo, il chirurgo plastico e l’anatomia patologica per essere il più tempestivi possibile.  La chirurgia plastica ha un ruolo importante anche nelle forme di melanomi più avanzate, attraverso lo studio del linfonodo sentinella e le asportazioni più radicali, in affiancamento alla moderna oncologia basata sull’ immunoterapia”.