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Napoli – Appena appresa la notizia si sono dati appuntamento fuori ai cancelli del bosco di Capodimonte. Cancelli chiusi, come deciso ieri dalla direzione del Museo e Real Bosco, “per le  troppe infrazioni” alle norme anti-contagio Covid. Cittadini e associazioni sono in protesta da stamattina all’esterno dei diversi ingressi del Bosco.

“La chiusura del Bosco di Capodimonte è un atto gravissimo” ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Parliamo di un parco di 120 ettari, uno dei più grandi d’Italia. “La mancanza di coraggio sta corrodendo il Paese. La chiusura del Parco va contro le disposizioni a tutela della salute che auspicano l’aumento dei parchi pubblici”, ha aggiunto il primo cittadino, chiedendo al direttore Sylvain Bellenger di riaprire subito il parco.

Troppe persone senza mascherine, ma anche l’assenza di un accordo con le parti sociali in ordine all’affiancamento della vigilanza ministeriale con personale di vigilanza privata all’interno del Bosco: queste le motivazioni della chiusura messe nero su bianco in una nota diffusa ieri in tarda serata. Runners, amanti del bosco, mamme con bambini, ciclisti, anziani, già alle nove di questa mattina hanno gridato il loro ‘no’ alla decisione.

“Siamo pronti a una diffida per chiedere la riapertura ad horas – annuncia l’avvocato Nicola Nardella dell’associazione Napoli Ecosolidale -, questa decisione lede uno dei diritti fondamentali che è quello al benessere psicofisico. Veniamo da mesi di quarantena con bambini e persone ammalate in primis che hanno necessità e tutto il diritto di frequentare luoghi alberati e ricchi di ossigeno”.

“Questo è un attacco a Napoli e alle persone più svantaggiate – dice Severino Mastrogiacomo che fa parte della stessa associazione ed è un frequentatore assiduo del Bosco – . Ci si deve spiegare perché si può rischiare il contagio sui bus, al lavoro e poi in un parco enorme non viene consentito di andare. Credo onestamente che il problema non sia una minoranza di persone che non ha indossato la mascherina, ma la riunione sindacale andata male: una situazione che non può essere scaricata sui cittadini”.

“Ma ci vuole tanto a mettere dei contapersone ai varchi? Ad inventarsi un ingresso su prenotazione – attacca il consigliere comunale, Laura Bismuto -. Ci riempiano la bocca di cura dei bambini e dei giovani, la vita riparte in tutte le sue attività e poi si chiude lo spazio verde più grande della città”.