“Tutti gli aeroporti, a un certo punto, hanno bisogno di una manutenzione profonda. La pista non si rifà da quasi 15 anni. Ritengo che sia stato scelto un periodo temporale in cui c’è minore traffico: tra gennaio e febbraio”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla notizia che nei primi mesi del 2026 l’aeroporto di Capodichino chiuderà per consentire lavori di manutenzione. Manfredi ha ricordato che la città si deve preparare a vivere “momenti importanti” come la Coppa America che si disputerà nella primavera-estate del 2027 e dunque – ha evidenziato – “abbiamo bisogno di un aeroporto al massimo dell’efficienza, dove atterrino voli intercontinentali. Supereremo anche questo. La chiusura è in una logica positiva per avere un aeroporto all’altezza della città”.
“I trasporti per noi sono una delle priorità perchè se noi vogliamo veramente una città che funzioni, se vogliamo ridurre il traffico e l’inquinamento, se vogliamo avere aree a traffico limitato e più zone pedonali, e dunque meno macchine nel centro, dobbiamo garantire alle persone di entrare e uscire da Napoli”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto a un convegno sul tema dei trasporti in città che si è svolto al Maschio Angioino, promosso dal presidente della Commissione consiliare Trasporti, Nino Simeone. Manfredi ha sottolineato come il trasporto pubblico sia “fattore di sviluppo e crescita del territorio perché guardare a una grande area metropolitana e a una grande regione significa parlare di un sistema di trasporto che sia in grado di dare risposta concreta ai bisogni dei cittadini, ma anche guardando al turismo significa garantire mobilità a milioni di persone che arrivano. Pertanto – ha aggiunto – avere un sistema di trasporto efficace, efficiente, frequente e distribuito in modo capillare oggi costituisce la vera sfida”. Il sindaco ha altresì ricordato che l’amministrazione sta facendo investimenti in tale ambito e che l’Anm, azienda partecipata del Comune cui è affidata la mobilità cittadina, è oggi “sana, ma – ha concluso – per garantire un servizio più diffuso e orari prolungati sono necessari i lavoratori e dunque è una sfida che si gioca anche a livello nazionale perché oggi il fondo per il trasporto pubblico è insufficiente rispetto alle necessità di un Paese moderno”.