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Stimano in “oltre un milione” di passeggeri, i cittadini a rischio di “di restare a piedi”. Nell’area nord di Napoli scatta la mobilitazione contro la chiusura di tre stazioni della linea 1 della metropolitana (Piscinola-Scampia, Chiaiano e Frullone). La protesta cresce tra “lavoratori, studenti e pendolari” delle municipalità 7 e 8, ma non solo. “Fuori dal circuito – spiegano – restano intere città e quartieri: Mugnano, Marano, Giugliano, Calvizzano, Qualiano, Villaricca, Scampia, Chiaiano, oltre ai paesi serviti dalla metrocampania Nord-Est come Aversa.

A quanto si sa, lo stop avverrà dopo il 20 giugno. Una decisione considerata inevitabile, per consentire un intervento di manutenzione straordinaria. Tempo previsto per i lavori: circa 3 mesi. Un arco di tempo notevole, coincidente col periodo estivo. Fase dell’anno già gravosa per l’utenza, ancor peggio se in periferia. Sul sentiero di guerra decine di comitati, associazioni, realtà politiche. Si annuncia un’assemblea pubblica nei prossimi giorni. Nel mirino l’Anm e il Comune di Napoli. L’azienda di trasporti per un presunto “ritardo” nel comuniicare i lavori, a “ridosso dell’inizio”. L’amministrazione cittadina, invece, è accusata di ritenere “sostenibile” il disagio causato. Secondo una delle sigle aderenti, la rete No Box, “è in discussione l’intera visione dei trasporti in questa città”. La chiusura, afferma una nota unitaria, “condanna interi territori a un isolamento inaccettabile”. Lo scenario evocato è di “un inferno” per “chi affronta la maturità, per gli universitari in sessione“. Ma anche “per chi ogni giorno si sposta per vivere e lavorare”.

Ma a scatenare la protesta è il piano d’emergenza, comunicato dall’Anm. Un servizio di bus sostitutivi. “Già in passato – sostengono i contestatori -, quando furono chiuse le stazioni, gli annunciati autobus sostitutivi si rivelarono un flop”. Suscita dubbi il trasporto su gomma, “già fragile”, ritenuto non “pronto a reggere l’urto“. Le navette sostitutive, “così come concepite, sono una presa in giro”. Si ricorda, infatti, che un treno Anm “può trasportare fino a 1250 persone”. E quindi “servirebbero almeno 15 autobus da 86 posti, con relativi autisti, per sostituirne uno solo“. Una prospettiva giudicata “irrealizzabile”. Dunque, i territori avanzano una serie di richieste. Un servizio di trasporto alternativo “realistico, con corse frequenti e puntuali”. L’istituzione “immediata di un tavolo di confronto tra Anm, istituzioni e cittadini in prefettura”. E poi “la certezza del cronoprogramma”. Senza trascurare “dispositivi di traffico efficienti che garantiscano il minor disagio possibile”. Si paventa, infatti, un aumento degli ingorghi. “Il diritto alla mobilità va garantito” sottolinea la nota. E già il doverlo rammentare è eloquente.

 

ADESIONI (in aggiornamento)
Periferia Attiva
La Città dei Diritti
Stop Biocidio
Coordinamento Periferie Unite
Coordinamento Territoriale Scampia
KAOS
Fridays for future Napoli
Laboratorio Ecologista Autogestito ClimaX
Free Melito
Agorà
L’Altra Mugnano
SPI-CGIL Marano
SPI-CGIL Mugnano
MUGNANOFUTURA
C.As.A Villaricca
Laboratorio Insurgencia
Mezzocannone Occupato
Rete No Box – Diritto alla Città
Unione Giovani di Sinistra – Campania
Unione Giovani di Sinistra – Napoli
Unione Giovani di Sinistra – Marano
ANPI Area Nord
Movimento Futura Calvizzano
Comitato Genitori scuole di Mugnano
Sinistra Italiana Napoli
Sinistra Italiana Marano
Sinistra Italiana Mugnano
Potere al Popolo – Marano
Movimento 5 Stelle Mugnano
Movimento 5 Stelle Marano
Partito Democratico Mugnano
Partito Democratico Marano
Partito Democratico Qualiano
Giovani Democratici Marano
Idee e Concretezza
Metropolitana del Mare
Larsec – Secondigliano