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Napoli – “Napoli non molla” ed in città si incomincia a respirare la tensione del momento. La voce di protesta degli operai Whirlpool di Napoli da Ponticelli arriva fino a Piazza del Plebiscito, a meno di 24 ore dall’ennesima fumata nera al tavolo del Mise.

Ora il premier Conte parli finalmente con gli interlocutori di Whirlpool” , spiega Barbara Tibaldi segretaria nazionale Fiom-Cgil . Perché gli attori messi dal Governo a gestire la vertenza non si sono dimostrati all’altezza della situazione. E la Whirlpool pare si possa permettere di strappare un accordo ministeriale firmato a Roma alla presenza di Luigi Di Maio.
Dopo 17 mesi di lotta e tante promesse non mantenute da parte delle istituzioni, scoppia la protesta a Napoli. Gli operai “invadono” l’esterno della Prefettura. “Ora vogliamo risposte chiare da tutti!” hanno spiegato sedendosi dinanzi l’ingresso della prefettura partenopea.

Si inasprisce la lotta degli operai napoletani contro la chiusura dello stabilimento di via Argine, confermata per il prossimo 31 ottobre. Una data, quella di fine mese, che potrebbe segnare uno spartiacque molto pericoloso per l’intera Campania, tra gli operai di Napoli Est e gli indotti regionali finirebbero in strada oltre mille famiglie, nel pieno della crisi sanitaria.
Difenderemo lo stabilimento con i denti” tuonano oggi gli operai in presidio all’esterno della Prefettura di Napoli, blindata da numerosi agenti antisommossa. Questa mattina una delegazione di sindacati ha incontrato il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, per ribadire l’importanza “sociale” della vertenza.
In un quartiere come Ponticelli si sta chiudendo un “presidio di legalità”. In un territorio che gode già di tutti i tristi fenomeni annessi al contesto periferico ed oggi è anche immerso nella crisi sanitaria scoppiata a seguito della pandemia da Coronavirus. Sullo sfondo le numerose promesse della politica, le stesse che oggi mandano su tutte le furie i lavoratori.
Il presidio iniziato intorno alle 10 di questa mattina a Napoli coinvolge, ancora una volta, tutti gli stabilimenti Whirlpool italiani, da Varese a Siena passando per Comunanza, gli operai si uniscono al grido unisono: ”Napoli non deve chiudere”. Ed intanto incrociano le braccia, bloccati gli straordinari in tutti gli stabilimenti italiani della multinazionale statunitense fin quando non si avranno chiarimenti sulla chiusura, ancora ingiustificata, della fabbrica di Napoli.