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NAPOLI – Valeria Della Rocca: imprenditrice nel settore turistico.

“Una self made woman. Napoletana doc”.

Ora per la prima volta in politica.

“Dieci o cinque anni fa nemmeno mi sfiorava l’idea di impegnarmi in prima persona”.

E invece.

“Invece ora sono candidata con Forza Italia al consiglio comunale. Cosa per la quale hanno concorso a convincermi due cose”.

La prima.

“La voglia di dare una mano alla mia città a cui sono legatissima e che non ho mai voluto lasciare, che maturo da un bel pò”.

La seconda.

“Il nuovo corso di Forza Italia. Quando Fulvio Martusciello mi ha coinvolto in vista delle elezioni, ho toccato con mano il rinnovamento che stava imprimendo al partito. Ho visto le cose chiare, senza tanti compromessi. E ho accettato la sfida. Non sono una persona da mezze misure”.

Non tutta la borghesia se ne sta rintanata sulle colline partenopee.

“No, non tutta. Tanta ancora sì. Rimane sul divano a criticare. Ma non fa per me”.

Così ha deciso di scendere in campo.

“Ho pensato che io, con la mia storia di imprenditrice che ha dovuto iniziare da zero, veramente da zero con solo un fax e un computer da casa, potessi essere d’aiuto e d’esempio”.

Intanto, sull’altare della candidatura al consiglio comunale, ha dovuto lasciare gli incarichi in Confindustria che le avevano affidato.

“E’ vero: sono stata fino a qualche settimana fa vicepresidente della sezione turismo e membro del consiglio generale di Federturismo. Da statuto dovevo lasciare e ho lasciato. Rimango in Confindustria da semplice socia. Ma, in compenso, mi rimbocco le maniche per Napoli”.

Ciak, si gira un’altra scena.

“Sì: con la mia Solaria Service organizzo eventi e congressi. Ma da qualche anno anche il Galà del Cinema e della Fiction. All’inizio, nessuno ci scommetteva. Invece, al castello medievale di Castellammare, ormai, il nostro è diventato un appuntamento atteso da tanti”.

Negli ultimi anni Napoli è sempre più di frequente la città di fiction, serie e film.

“Tantissime produzioni lavorano qui. Ed è arrivato il momento di fare sistema in questo settore. E’ proprio questo uno degli obiettivi concreti che vorrei perseguire in consiglio comunale: la Cittadella del Cinema a Bagnoli deve essere una realtà”.

C’è il pericolo che sembri la fiction delle fiction.

“Invece, con la buona politica si può fare. Molto concretamente, Palazzo San Giacomo dovrà rilanciare l’ufficio cinema che è già sorto in questi anni. Con le giuste competenze e lavorando in simbiosi con la Film Commission della Regione Campania, possiamo creare molti posti di lavoro”.

Per Ipsos, “lavoro e occupazione” sono le priorità assolute dei napoletani. Il 41% si aspetta che siano in cima ai pensieri di chi andrà ad amministrare la città.

“Direi a ragione. Con lo sviluppo e il lavoro, automaticamente, anche tante altre problematiche della nostra città, penso alla sicurezza, miglioreranno”.

Anche il cinema può essere un’occasione.

“Un’occasione di primo livello. Ad oggi, sono tante le produzioni che richiedono personale specializzato che è difficile trovare sul mercato del lavoro. L’idea che voglio mettere in campo è che il Comune dovrà essere l’ente capace di organizzare corsi di formazione per macchinisti, operatori, montatori, fotografi di scena. Posti di lavoro per le giovani generazioni”.

Non solo baretti e friggitorie.

“Il turismo è un altro campo in cui mi spendo professionalmente toccando con mano tutti i giorni la necessità di elevare il livello della nostra offerta. Le nostre pizze fritte non hanno nulla di male. Anzi, sono buonissime. Ma a patto che esaltino le nostre peculiarità, non quelle che non ci appartengono. In altre parole: chi visita la nostra città rimane affascinato dalle pizzerie stile Sophia Loren in L’oro di Napoli. Non dalle insegne che in pieno centro storico sono un pugno nell’occhio, rimandano a un marchio straniero e magari offrono anche un prodotto scadente”.

Come credere in se stessi.

“Cito spesso due modelli: l’artista Lello Esposito e Maurizio Marinella. Il primo sarebbe potuto andare a New York ed esprimere la sua arte contemporanea. Il secondo avrebbe potuto vendere il brand delle sue cravatte e della sua sartoria davanti ad offerte da capogiro. Entrambi, invece, la mattina preferiscono ancora aprire bottega qui. Il loro senso di appartenenza, la loro tenacia sono da prendere da esempio”.

Il segreto del successo.

“Fare leva sull’orgoglio che ogni napoletano ha dentro di sè. Tutti abbiamo voglia di riscattarci dopo anni davvero diffcili. Se abbiniamo questo desiderio a un sistema davvero meritocratico, diventiamo imbattibili”.