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Napoli – Affrontare temi su cui è fondamentale far luce, dando spazio a opere che raccontano problematiche sociali nelle società attuali e molteplici aspetti della salute mentale. Torna il “Premio Cinematografico Fausto Rossano” con proiezioni, incontri e dibattiti itineranti dal 16 al 23 ottobre a Napoli, con l’obiettivo di combattere lo stigma che circonda la sofferenza psichica nelle sue più varie accezioni.

Nella settima edizione sono 44 le opere in concorso, selezionate tra le 300 iscritte, che si dividono in 7 categorie (Cortometraggi, Documentari, Laboratori, Animazioni, Focus Campania, Studenti, Scuole), oltre ad una sezione dedicata alla violenza sulle donne. Lavori che giungono da tutto il mondo (Colombia, Singapore, Russia, Taiwan, Slovenia, Serbia, Francia, Spagna, Turchia, Germania, Cile), con una particolare attenzione alla produzione iraniana che conta 4 titoli in gara e alle donne che firmano 15 opere. Tra gli argomenti trattati spazio anche a ambiente e immigrazione.

Oltre le opere di professionisti del settore o di studenti di scuole di cinema e università, il Premio Fausto Rossano offre uno spazio di visibilità importante ai film laboratoriali, che sono quelli realizzati all’interno di percorsi riabilitativi in centri diurni, centri di salute mentale o progetti di socializzazione tra le persone come dimostrano i corti Storie di condomini e di balconi realizzato nel Centro di Salute Mentale di Gravina in Puglia o Neurosis che coinvolge alcuni giovani non attori del paese di Castelvetrano in provincia di Trapani al fine di stimolare la sensibilità all’arte e alla nevrosi intesa come incapacità di ascoltare ed essere ascoltati.

Il Premio è dedicato alla figura dello psichiatra napoletano Fausto Rossano scomparso nel 2012 che, come ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi e poi come responsabile del Dipartimento di Salute Mentale di Napoli, si impegnò attivamente per la chiusura dei manicomi. «Sulla scia dell’idea culturale di mio padre, di attenzione ai bisogni delle persone nei loro contesti, è importante accendere i riflettori sulle sofferenze delle fasce più deboli in un momento di enorme difficoltà come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia e di tutte le conseguenze sociali, economiche e di isolamento che si porta dietro. Per questo parliamo di violenza sulle donne, in costante aumento, o di una questione irrisolta come la migrazione. Non ci limitiamo a denunciare, ma vogliamo trasmettere anche messaggi e testimonianze positive attraverso gli incontri e soprattutto attraverso il mezzo cinematografico, uno strumento universale che può superare tutte le barriere», così Marco Rossano, direttore artistico del premio.

Un dipinto di Manuela Vaccaro campeggia in locandina, dal titolo “Pubblica concubina” raffigurante una donna chiusa fuori. «La forza dei sentimenti e delle idee porta all’ostracismo da parte della società più debole, ipocrita e prigioniera degli schemi – spiega l’artista – chi non si adegua al mainstream viene escluso e relegato ai confini».

Gli appuntamenti ad ingresso libero coinvolgeranno il teatro AvaNposto Numero Zero, gli istituti scolastici “Volta” e “Casanova”, l’Ex Opg Occupato Je so’ pazzo, le officine Gomitoli e il Multicinema Modernissimo per la finale. Per accedere nei luoghi sarà necessario presentare il green pass, in alternativa il Centro Diagnostico Ninni – Scognamiglio si occuperà gratuitamente di effettuare tamponi rapidi. In programma anche presentazioni di libri, momenti dedicati a sport, migrazione e inclusione, e un evento di cinema bendato.

A scegliere i vincitori le giurie composte da professionisti del settore. Il miglior cortometraggio sarà valutato da Titta Fiore (giornalista e Presidente Film Commission Campania), Stefano Bory (professore sociologia dei processi culturali), Agnese Nano (attrice), Sergio Sivori (regista e attore) e Assunta Maglione (psichiatra). Andrea Canova (regista e produttore), Carmine Cassino (professore e organizzatore Lucania Film Festival) e Luca Lanzano (regista) avranno il compito di decidere il miglior doc. Nella giuria animazione ci sono Valentina Boursier (professoressa psicologia), Stefano Bory (professore sociologia dei processi culturali), Mattia Carnesecca (sceneggiatore) e Francesca Frigo (storyboard artista). Raffaella Annunziata (psicologa), Mario Di Fonzo (attore) e Anna Mazza (drammaturga) valuteranno le opere in Focus, Eugenio Barba (psicologo), Carmen Credendino (giornalista), Fabiana Fazio (regista) e Matteo Manfredi (professore archivistica e fotografo) quelle in Studenti, Melania Ametrano (psicoanalista), Giulio Nocerino (sceneggiatore) e Gianluca Colella (psicologo) le opere nella categoria Laboratori e Scuole.