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Napoli – Era risorta dalle sue ceneri come un’araba fenice, era sopravvissuta alle fiamme, ai tentacoli della politica e anche alla mancanza di fondi ma ora Città della Scienza rischia di non farcela e di rimanere soffocata dai dissidi interni al consiglio d’amministrazione che hanno portato alle dimissioni di Vincenzo Lipardi dalla carica di consigliere delegato creando non poco trambusto così da finire nelle mani dell’autorità giudiziaria. La “tiritera” è raccontata in un fascicolo di 40 pagine che, l’avvocato Raffaele D’Angiò, responsabile dell’ufficio legale della Fondazione Idis, ha consegnato al presidente della Regione Vincenzo De Luca perché valuti l’opportunità di un commissariamento della Fondazione.

Il governatore De Luca non ha perso occasione per rigirare il coltello nella piaga: “A Città della Scienza va in scena un paradosso, perché la Campania paga ma l’organismo dirigente tiene la Regione in una posizione marginale. Ormai scrivono a me anche per le previsioni del tempo – ha commentato ironicamente De Luca – c’è un conflitto interno al Cda, è una cosa molto bizzarra, vedremo di capire quello che sta succedendo, anche perché la Regione è esposta per decine di milioni di euro. L’unica che paga è la Regione Campania, Silvestrini ha interloquito già cinque volte con il capo di gabinetto e il direttore della ricerca scientifica e abbiamo mandato questa mattina una lettera al direttore del settore affinché approfondisca i profili di questa vicenda e capisca bene qual è il merito del problema. La verità è che dobbiamo riorganizzare tutto e capire soprattutto qual è la prospettiva vera e sana da dargli. Non possiamo più essere solo l’ente erogatore di soldi senza una certezza per quanto riguarda il futuro”.

A chi gli ricordava che la Regione ha il potere di commissariare la fondazione, De Luca ha risposto: “Sì abbiamo questo potere, ma questo non risolverebbe il problema fondamentale: chi paga? Noi possiamo anche commissariare ma Città della Scienza per andare avanti ha bisogno di decine di milioni di euro e la realtà è che tranne la Regione non paga nessuno”.

E da qui si riaccende la polemica anche in seno al mondo dell’arte, a cominciare dal critico Vittorio Sgarbi che qualche giorno fa ha pubblicato un video (in basso) in cui esprime la sua opinione sul museo Madre e su Città della Scienza definendolo “realtà inutile di gente senza cultura”. Il critico milanese ha definito Città della Scienza un “anti – museo”. Sgarbi sostiene che la città di Napoli ha tante altre bellezze e opere d’arte da offrire come ad esempio la Certosa di San Martino e la reggia di Capodimonte.