- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli –  Città della Scienza deve vivere! Cgil Campania, Cgil Napoli, Filcams Cgil Campania e Napoli e la Rsa Filcams Cgil chiedono che l’ente venga rilanciato anche nell’ottica di riqualificazione di Bagnoli di cui “Città della Scienza” è parte integrante, attraverso una nuova visione che da un lato deve ricondurla alle sue origini, rivalutando e potenziando quelle attività centrali per la sua mission, nonché quelle già consolidate a suo corredo e supporto e, nel contempo, dia impulso a nuove attività capaci di produrre reddito e rendere sostenibile la vita ordinaria di una struttura complessa e dai costi di gestione importanti”. Così una nota congiunta delle organizzazioni sindacali annuncia per martedì 9 luglio 2019, alle ore 9:00, un’assemblea straordinaria dei lavoratori e delle lavoratrici che si terrà nel piazzale antistante l’ingresso di “Città della Scienza” alla quale parteciperanno il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci, il segretario generale della Camera del Lavoro di Napoli Walter Schiavella e la segretaria Filcams Cgil Campania e Napoli,Luana Di Tuoro. Al termine dell’assemblea, alle ore 11:00, ci sarà una conferenza stampa per esporre proposte di rilancio e di salvaguardia dei lavoratori e delle lavoratrici.

Sembra non aver fine la crisi che ha investito “Città della Scienza”, una delle più significative realtà culturali e scientifiche di Napoli Ovest ma – si legge nella nota firmata dalle tre segreterie – anche del territorio campano. Un esempio di modernità e di tradizione che la gestione passata non ha saputo valorizzare provocando danni economici ingenti che hanno limitato il pieno sviluppo della struttura determinando una compressione delle sue reali potenzialità, privilegiando linee di attività penalizzanti provocando una crisi che oggi è strutturale, nonostante il commissariamento della Regione Campania”.

Città della Scienza – ricordano le organizzazioni sindacali – si è affermata, dopo le dismissioni industriali, come l’unica esperienza produttiva sul territorio, ma le condizioni in cui versa oggi sono, invece, quelle di degrado e di incertezza. I lavoratori, presidio unico di salvaguardia in questi anni, sono spesso costretti ad autotassarsi per non fermare le attività. Non è più possibile – concludono – che tutti gli attori coinvolti non si confrontino e facciano chiarezza sulle azioni che si intendono mettere in campo per uscire dalla crisi e soprattutto diano seguito con azioni concrete”.