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Napoli – Dopo quasi un mese in fuga, Giuseppe Marsiglia aveva deciso di far ritorno nella propria “tana”. Una visita di qualche ora che si è per lui rivelata fatale. Riuscito a sfuggire alla maxi-retata del 26 giugno scorso, il 44enne, presunto affiliato al clan Contini dell’Arenaccia, era tornato tra i vicoli del Borgo Sant’Antonio Abate, a due passi da via Foria e piazza Carlo III, ed è proprio qui che all’alba di oggi i carabinieri lo hanno ammanettato. Sulla testa dell’ormai ex primula rossa pendevano le accuse di associazione per delinquere di stampo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. 
 
I militari dell’Arma hanno dunque arrestato un altro fuggitivo del clan Contini che cercava di sfuggire all’ordinanza che poche settimane fa ha portato all’esecuzione di oltre 120 arresti. L’ultimo latitante stanato è Giuseppe Marsiglia, 44enne del Borgo Sant’Antonio Abate. Dopo circa 20 giorni dal blitz era rientrato a casa solo per qualche ora e proprio in quest’occasione è stato localizzato e arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di  Napoli. Marsiglia, ritenuto affiliato al clan Contini in qualità di braccio destro del ras Antonio Cristiano, dovrà rispondere di associazione di stampo mafioso. Sfogliando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico, si scopre che il 44enne è stato inquadrato dagli inquirenti della Dda come uno degli affiliati coadiutori alla gestione del traffico di stupefacenti, curando in particolare il rifornimento e la gestione della droga nelle piazze di spaccio gestite in città dall’organizzazione. Sbrigate le formalità burocratiche di rito, Marsiglia è stato quindi accompagnato nel carcere di Secondigliano in attesa di essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia.