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La giornata politica di oggi è stata tutta dedicata al taglio dei parlamentari: i leader politici e i big di tutti i partiti si sono espressi sulla riforma votata in quarta lettura alla Camera, e si sono divisi tra favorevoli e contrari. Tra decine e decine di prese di posizione su questo argomento, ha suscitato curiosità quella di Alessandra Clemente, assessore ai Giovani e al Patrimonio del Comune di Napoli, che inopinatamente ha vergato righe al veleno contro la riduzione di deputati e senatori.

“Il taglio del numero dei parlamentari”, ha tuonato la Clemente, “è pura propaganda, in Italia ci sarà meno democrazia e a vincere saranno quei partiti che, con la scusa di risparmiare sui conti pubblici, daranno vita a una piccola e potente casta pronta a imporre i suoi diktat al popolo. Avere 345 parlamentari in meno non garantisce più equilibrio e certezza nella vita democratica del paese ma mette in pericolo la libertà dei cittadini. Nessuna vera economia sui conti pubblici e neanche sulle spese per il funzionamento di Camera e Senato”, ha aggiunto la Clemente, “visto che il costo della politica arriva soprattutto dagli staff piuttosto che dai parlamentari. Un’illusione che ci costerà cara, considerando che il risparmio previsto sarà solo del 10 per cento”.

Al di là dello scivolone sul costo degli staff, che avrà fatto storcere il naso agli staffisti del Comune della Città metropolitana, la sparata ha suscitato stupore tra gli addetti ai lavori. “Che ci azzecca la Clemente con il taglio dei parlamentari?”, si è chiesto più di un osservatore. Sorge spontaneo un dubbio: vuoi vedere che qualcuno aveva prospettato alla Clemente una candidatura in parlamento?