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Napoli – «Nessuno mi ha mai comunicato che era pericoloso ospitare Tony Colombo nel mio ufficio. Io sono un uomo di popolo e non chiedo certo  il pedigree a chi entra nel mio ufficio. Per quanto mi riguarda adesso questa storia è chiusa per il semplice motivo che sono una persona seria e perché mi devo occupare di Napoli e non posso contribuire a costruire storie che non esistono». Il sindaco Luigi de Magistris, alquanto spazientito, ha risposto ai cronisti rispetto alla foto scattata nel 2016 nel suo ufficio di Palazzo San Giacomo che lo ritrae con il neomelodico le cui nozze stanno ancora adesso, a distanza di giorni, suscitando uno tsunami di polemiche.

De Magistris ha comunque precisato di aver visto «due volte Colombo, quando venne a San Giacomo a portarmi l’invito a un suo concerto (al Palapartenope, ndr) a cui andai poi a salutarlo ma senza restare. Non sono amico di Tony Colombo – ha poi ribadito l’ex pm – e tornando indietro rifarei tutto quello che ho fatto così come ho deciso di non sposarlo». Rispetto alle polemiche per lo sfarzoso matrimonio preceduto da una festa in piazza Plebiscito, il sindaco ha invece sostenuto: «Capisco che si vuole buttare fango sulla città e sul sindaco che è l’unico tirato in mezzo in questa vicenda, ma siamo anche gli unici ad aver fatto qualcosa, gli unici ad essere intervenuti perché c’erano delle violazioni che abbiamo accertato e sanzionato». Su quest’ultimo aspetto, però, Colombo ha fino a ieri sostenuto che lui e il suo entourage avevano tutte le carte in regola, e dunque i permessi, per organizzare lo spettacolo a piazza del Plebiscito.