Un colpo di scena in piena regola, uno di quelli che fanno discutere per giorni. Durante la diretta di Sportitalia di martedì sera, il direttore Michele Criscitiello ha interrotto bruscamente il collegamento con Manuel Parlato, annunciando il suo licenziamento in diretta nazionale. Un episodio clamoroso, che ha subito acceso il dibattito tra addetti ai lavori e tifosi, soprattutto a Napoli, dove il giornalista è un volto noto per il suo seguito nel mondo partenopeo.
La rottura in diretta: “Vai a Canale 21!”
Tutto è nato da una gag inscenata la sera precedente da Tancredi Palmeri e Criscitiello, durante la chiusura del calciomercato invernale. Il tema era il mercato del Napoli, che ha visto sfumare obiettivi importanti come Garnacho, Adeyemi e Saint-Maximin, chiudendo invece con l’arrivo di Noah Okafor dal Milan. Palmeri, in maniera provocatoria, aveva simulato l’apertura e la chiusura della porta dello studio, ironizzando sulla possibilità che il Napoli potesse ancora piazzare un colpo last-minute. Criscitiello, dal canto suo, aveva rincarato la dose con un sarcastico: “Vedi se c’è Okafor?“.
Il giorno successivo, Manuel Parlato, collegato da Napoli, ha criticato il siparietto, sottolineando come l’ironia mostrata fosse più vicina alla provocazione e suggerendo che lo stesso atteggiamento andrebbe mantenuto anche nei confronti di altre squadre. Apriti cielo. Criscitiello lo ha interrotto bruscamente, sbottando: “Vabbè Manuel, ciao, buonanotte! Vai a lavorare a Canale 21, vai! Via, ciao! Hai sbagliato televisione, la poesia la fai altrove, via! Cambia canale e fai il tifoso a casa tua! Chiudiamo il collegamento con Manuel, che qua dentro non ci lavora più!”.
L’episodio ha immediatamente fatto il giro del web, scatenando polemiche e reazioni contrastanti. C’è chi ha accusato Parlato di scarsa autoironia, vedendo nel suo intervento un eccesso di permalosità. Ma la maggior parte delle critiche si sono abbattute proprio su Criscitiello, reo di aver gestito la situazione in modo impulsivo e poco professionale.
Perché il punto centrale non è se la gag su Okafor fosse simpatica o meno, ma il modo in cui si è chiusa la vicenda. Un licenziamento in diretta, senza possibilità di replica, con un tono più vicino a una sfuriata personale che a una scelta editoriale ponderata. È questo l’aspetto che lascia più perplessi. Il giornalismo sportivo, soprattutto quello televisivo, è fatto anche di confronto e discussione, di toni accesi e opinioni divergenti. Ma c’è un limite, ed è quello del rispetto professionale.
Un direttore può decidere di interrompere una collaborazione, certo. Ma farlo in diretta nazionale, con frasi che suonano più come una punizione esemplare che come una scelta editoriale ragionata, è un segnale negativo per tutto il settore. Non si tratta solo di Manuel Parlato, ma del messaggio che si manda a chi lavora nel giornalismo sportivo: la linea editoriale non si discute, chi dissente viene accompagnato alla porta in mondovisione.
C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare. Parlato ha fatto notare che gag simili difficilmente vengono proposte quando si parla di altre squadre. E in effetti, quante volte abbiamo visto lo stesso tipo di ironia feroce verso Juventus, Inter o Milan? Il Napoli, spesso, è trattato come una realtà “esotica“, da deridere con leggerezza, quasi fosse un eterno outsider incapace di farsi prendere sul serio.
E se la polemica sul mercato azzurro è legittima, così come lo è un pizzico di ironia, lo è altrettanto il diritto di far notare un certo squilibrio nei trattamenti. Parlato ha fatto questa osservazione e per tutta risposta è stato allontanato in diretta con un tono sprezzante.
L’episodio tra Criscitiello e Parlato è uno specchio di come sta evolvendo il giornalismo sportivo televisivo. Sempre più urlato, sempre più legato allo show piuttosto che all’informazione, sempre meno disposto al confronto. Un giornalismo in cui chi dirige ha sempre l’ultima parola, e chi dissente è “fuori dal gioco”.
Forse a Sportitalia la pensano così, ma il pubblico, oggi più che mai, è in grado di farsi una propria opinione. E la reazione sui social lo dimostra: non tutti si sono lasciati incantare dallo show di Criscitiello.
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