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Napoli –  Come è nata la lista ‘Napoli Viva’? Testimoni Graziella Pagano, coordinatrice cittadina di ‘Italia Viva’.
 
“Da un rapporto consolidato già da un anno con Riccardo Monti e Gaetano Brancaccio”.
 
E Stani Lanzotti.
 
“Fu lui, a un certo punto, a confessare un certo disagio nel rimanere in una Forza Italia alleata con la destra sovranista”.
 
Ricorda le sue parole?
 
“Apriamo un confronto per creare una formazione unica: di centro, riformista e liberale”.
 
Con l’avvicinarsi delle elezioni, porte aperte.
 
“Ad una condizione: che sostenessero Gaetano Manfredi, naturalmente”.
 
Tutti nel centrosinistra.
 
“Ma il nostro è un progetto politico, non elettoralistico”.
 
Non è un mero matrimonio d’interesse in vista delle urne.
 
“Ma se qualcuno dei nostri deve sacrificarsi rinunciando alla candidatura!”.
 
Resta il fatto che gli ex Forza Italia si ritrovano con il Pd, i 5 Stelle e la sinistra.
 
“Rappresentiamo l’ala moderata della coalizione di Manfredi: nessun imbarazzo. L’ex rettore, con noi, è solo più forte. Anche ad avere rapporti a livello nazionale”.
 
Qualche numero di telefono in più quando in Parlamento si toccheranno questioni importanti anche per Napoli.
 
“Non guasta mai: Napoli deve essere forte”.
 
Passa Manfredi e dice amen.
 
“Naturalmente, tutta questa operazione ha avuto il suo assenso fin dall’inizio”.
 
Napoli e Roma.
 
“A livello nazionale, un pò tutti si stanno riorganizzando anche in vista della partita della Presidenza della Repubblica e delle prossime politiche nel 2023”.
 
Tempo fa ci si aspettava un nuovo partito lungo l’asse Mara Carfagna-Matteo Renzi.
 
“Ora quell’idea scorre come un fiume carsico”.
 
Viene alla luce a Napoli.
 
“Ma anche a Milano e in altre realtà locali. Sarà interessante testare questo progetto con le comunità territoriali”.
 
Un laboratorio.
 
“Un pò come quello Pd-Movimento 5 Stelle: anche il nostro tutto politico”.
 
Con un simbolo un pò troppo affollato.
 
“Al centro c’è la scritta ‘Napoli Viva’. Ma non è quello che più mi interessa”.
 
Qual è la cosa importante?
 
“Segnalare che non siamo un’accozzaglia, ma un progetto politico”.
 
In una coalizione dove si stanno assembrando anche i protagonisti dell’era De Magistris.
 
“Per me fa fede il preambolo dell’accordo della coalizione per Manfredi: la discontinuità sul piano politico e amministrativo dal decennio arancione”.
 
C’è anche l’ex vicesindaco Raffaele Del Giudice.
 
“A me inquieta di più la transumanza di anime che allo stesso tempo rimangono assessori/e”.
 
I Verdi hanno dichiarato con Fiorella Zabatta che si sentono traditi e che ne vogliono parlare.
 
“Hanno ragione: nessun refrigerium peccatorum”.
 
Magari fa in tempo ad arrivare anche Alessandra Clemente.
 
“Non credo. Lei è una tosta: andrà avanti anche se De Magistris l’ha tradita”.
 
Stamattina, su Corriere del Mezzogiorno, Paolo Macry parla di “incognita Bassolino”.
 
“Mi sembra un azzardo pronosticarlo al ballottaggio”.
 
Ci crede anche Matteo Cosenza.
 
“In politica tutto è possibile. Ma i numeri sono numeri. Ora è Ferragosto, ma le liste sono pronte a mandare i loro candidati in campo…”.
 
Senza contare le Municipalità, Manfredi ha un esercito di 14 liste di 40 candidati ognuna: in tutto, 560 solo per il Comune.
 
“Non solo: ha un progetto politico per Napoli”.
 
Il suo competitor più accreditato dai sondaggi è Catello Maresca col suo centrodestra. Ma non è libero nemmeno di scrivere un post su Gino Strada.
 
“Chi della destra mette in discussione la figura del fondatore di Emergency mi sembra francamente fuori dalla storia”.