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Napoli – La commissione Lavoro, ha detto il presidente Solombrino, per proseguire il lavoro iniziato già da tempo sulla questione della stabilizzazione della quota restante di lavoratori LSU, anche con un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, ha ascoltato oggi l’assessore Panini e una rappresentanza degli LSU impegnati nel Comune di Napoli.

La consigliera Quaglietta (PD) e la consigliera Bismuto (Dema) hanno riproposto le questioni che il documento proposto al Consiglio nel mese di marzo 2017, e sottoscritto da tutte le forze politiche, poneva come un impegno politico unanime per completare la stabilizzazione di questi lavoratori che di fatto, anche per la carenza di personale comunale, non svolgono soltanto un lavoro di supporto. In particolare la consigliera Quaglietta ha chiesto di conoscere quale prospettiva ci sia per il passaggio di 50 LSU in Anm, come era stato preventivato, e in generale per l’assorbimento nelle partecipate delle categorie basse, che rappresentano l’80% della platea, e quali prospettive si aprano per i circa 87 lavoratori che hanno qualifiche medio alte nell’ambito delle assunzioni per concorso previste nel piano triennale del personale; va inoltre valutato che, essendo ancora disponibili le risorse regionali, lo sblocco del turn over previsto dalla legge di bilancio 2018, il Comune potrebbe risparmiare le risorse che ora destina al prolungamento orario a 30 ore per questi lavoratori; per Bismuto, occorre nei prossimi tre anni portare a soluzione l’annosa questione riprendendo con forza l’impegno politico intrapreso e il confronto con i livelli istituzionali regionali e nazionali, con una attenzione, che deve essere costante e continua, ai diritti di questi lavoratori che, tra l’altro, non percepiscono da due mesi il contributo INPS; opportuno sarebbe anche, ha concluso Bismuto, uno screening che anticipasse sulla base delle preferenze dei lavoratori, di cui molti prossimi alla pensione, la quota interessata a forme di prepensionamento e quella invece che, per età anagrafica, è maggiormente interessata alla stabilizzazione.

Negli interventi di alcuni LSU presenti alla riunione, accanto alla questione generale delle prospettive reali di stabilizzazione, e alla richiesta all’amministrazione di continuare a sostenere le ragioni di lavoratori che sono “invisibili” da 23 anni, sono state poste domande anche su temi più specifici, come l’introduzione del vincolo all’assorbimento delle categorie basse di LSU nelle convenzioni con le partecipate, le prospettive per un allungamento a 36 ore settimanali del loro impegno, come era stato prefigurato l’anno scorso (argomento sul quale il presidente Solombrino ha chiesto un impegno in termini di risorse da appostare nel prossimo bilancio comunale) e quella di non decurtare l’integrazione del salario a carico del Comune nel caso di gravi patologie (argomento sul quale l’assessore si è impegnato ad un approfondimento giuridico).

L’assessore Panini ha spiegato che è un vincolo di natura normativa quello che impedisce ai Comuni in predissesto di procedere con la stabilizzazione; il Comune di Napoli continua a ritenere un diritto per questi lavoratori superare, dopo oltre 20 anni, la propria condizione di precarietà; il Comune di Napoli, infatti, è l’unico che ha integrato a 30 ore il lavoro degli LSU non ancora stabilizzati; il percorso iniziato grazie all’impegno del Sindaco in sede di Associazioni dei Comuni Italiani per superare le difficoltà che si frapponevano a questo percorso ha trovato la propria battuta d’arresto nella bocciatura, nella commissione parlamentare Bilancio, dei due emendamenti (presentati da Sinistra Italiana, ma frutto di un lavoro corale) alla Legge di Bilancio del 2018 che richiedevano l’adozione di una normativa speciale e finanziamenti volti ad un piano assunzionale degli enti in predissesto. Occorre ora riprendere l’iniziativa politica, ha concluso l’assessore, costruire le premesse per un incontro a Roma con il ministro competente, non appena il nuovo Governo sarà insediato, ricostruire la rete di relazioni con gli altri enti locali che si trovano nella stessa condizione e con i livelli nazionali, partendo dalle rappresentanze parlamentari, sapendo che le risorse finanziarie a disposizione (comunitarie) ci sono e che l’obiettivo è quello di superare il vincolo normativo per i Comuni in predissesto e realizzare nella prossima legge finanziaria le condizioni per la soluzione del problema.