- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Nella riunione presieduta da Maria Caniglia, la dirigente del servizio Infanzia e adolescenza e direttore centrale del Welfare, Barbara Trupiano, ha illustrato i servizi che il Comune dedica ad adolescenti e neomaggiorenni in situazione di disagio. La riunione di oggi rientra nel calendario di approfondimenti della commissione sui servizi del Welfare che ha avuto un primo momento di confronto lo scorso 9 agosto.

Per la dirigente Barbara Trupiano l’area di intervento che ha come target adolescenti e neomaggiorenni affianca quella che, nell’ambito del Welfare, cura gli interventi di protezione e riparazione rivolti a minori protagonisti di situazioni particolarmente gravi, ad esempio quelli che vengono allontanati dalle proprie famiglie su decisione del Tribunale e quella che si propone di sostenere, ad esempio con i Poli per le Famiglie in ogni Municipalità, i genitori, ancora presenti anche se in situazione di difficoltà. Diverse sono le tipologie di servizi dedicati all’accoglienza: case famiglia, comunità educative di tipo familiare, comunità alloggio e gruppi appartamento e, accanto a questi, i centri di educativa territoriale e i centri polifunzionali. Un aggiornamento, su richiesta della presidente Caniglia, è stato fornito su queste ultime due tipologie di intervento. Per l’accoglienza dei minori, è appena scaduto il termine per la presentazione delle candidature da parte delle comunità di accoglienza; 130 le offerte pervenute da parte dei soggetti candidati che saranno convenzionati con il Comune alla scadenza dell’attuale convenzione (dicembre 2018). Saranno a breve convenzionati anche i centri polifunzionali che offrono a circa 1200 bambini, sulla base del bisogno, attività pomeridiane oltre al pasto ed al trasporto: chiusa a luglio la fase della valutazione dei requisiti degli enti che si propongono per tali attività, ad ottobre queste riprenderanno regolarmente. Sono 1570, infine, i minori seguiti ogni giorno dai 26 centri educativi territoriali.

Per gli adolescenti, sulla base di una sperimentazione avviata lo scorso anno, che è stata valutata positivamente ed assunta anche a livello nazionale, le linee di intervento puntano su elementi chiave, tutti indirizzati a facilitare la socialità, la riappropriazione dei luoghi, la costruzione di legami tra pari, il legame con la comunità territoriale. Sono 10, in città, i luoghi urbani di aggregazione per adolescenti, in gran parte scelti e curati dai ragazzi stessi, luoghi presidiati da figure educative e nei quali gli adolescenti sono accompagnati in attività di sperimentazione e di svago, ad esempio nel campo delle produzioni audiovisive. Sulla condizione degli adolescenti, ha osservato il consigliere Moretto (Prima Napoli), ancora è scarsa l’attenzione: in questa fascia d’età è molto alto il tasso dei suicidi, ed episodi di cronaca mostrano gli effetti drammatici di sfide estreme: si sottovaluta, come in tutto il settore accade, la necessità di investire per prevenire il disagio.

I neomaggiorenni, infine, ha spiegato la dirigente Trupiano, sono ragazzi in gran parte provenienti dalle case famiglia che devono lasciare alla maggiore età; grazie al Pon Metro, sono finanziati fino al 2020 interventi di accompagnamento all’autonomia, sulla base di progetti individuali; vengono, ad esempio, finanziati la coabitazione con altri ragazzi, l’affitto e l’allestimento di appartamenti in cui vivere in autonomia, tirocini e stage formativi per l’accompagnamento verso il lavoro.