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Napoli – Si fa presto a dire “differenziata”. Dividere gli scarti di cibo in base alla consistenza, separare il vetro dalla plastica, staccare le etichette di carta richiede tempo, energie e competenze non da tutti. Difatti, non tutti a Napoli sembrano in grado di impegnarsi per limitare l’impatto ambientale dei rifiuti e questo genera, spesso, confusione. Ma cosa succede quando, invece, i cittadini cercano di gettare la spazzatura nel cassonetto giusto e quello non si trova?

È la realtà di Chiaia e San Ferdinando, dove, come denunciano comitati di quartiere e rappresentanti delle istituzioni, da un po’ di tempo in alcune zone sono spariti i contenitori dell’umido. Sì, si tratta proprio dei bidoni più sporchi, quelli che emanano gli odori peggiori. Andrebbero smaltiti immediatamente, sottolinea qualcuno. Invece “in via Crispi, via Generale Orsini, via Cesario Console e molte altre parti non ci sono più – spiega il presidente della Muncipalità 1, Francesco de GiovanniL’umido, per quanto sarebbe la parte peggiore del rifiuto, è anche quella più ricca perché diventa compost. Perciò viene mandato al Nord, a pagamento. Quando arrivano, se nei sacchetti si trovano anche scarti diversi, ad esempio giocattoli di bambini o altro, questi quantitativi di spazzatura vengono rispediti da noi. Dunque, visto che i cittadini non sanno fare la raccolta differenziata nella maniera corretta, i nostri amministratori hanno ben pensato di eliminare i contenitori direttamente“.

In alcune parti della nostra città la raccolta veniva fatta in maniera errata, gettando nei cassonetti dell’umido la qualunque, e per questo motivo si sono tolti i cassonetti di quest’ultimo dalla strada. Tutti devono essere in campo per risolvere questa situazione, limitando al minimo i disagi dei cittadini. C’è una manina criminale che cerca di entrare nel ciclo dei rifiuti. Su questo ho chiesto anche al ministro dell’Ambiente di mettere in campo tutti gli uomini dello Stato, affinché si risolva la questione ed evitando che ci metta lo zampino la criminalità organizzata”, aveva evidenziato nei giorni scorsi il presidente della commissione Ambiente del Comune Marco Gaudini.

di Ornella D’Anna