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Napoli – La Guardia di Finanza e in particolare il Nucleo di polizia economica e finanziaria ha eseguito 15 misure ordinanza, una delle quali in carcere, nell’ambito di un’indagine sui concorsi truccati per volontario in ferma prefissata di 4 anni che consentono poi di poter accedere alle forze armate e di polizia. Tra i destinatari anche il generale dell’Esercito in pensione Luigi Masiello, titolare di una scuola di formazione, coinvolta nell’inchiesta, che è agli arresti domiciliari. Gli arrestati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio, millantato credito, truffa aggravata ai danni dello Stato e ricettazione. L’inchiesta è coordinata dal pm Giancarlo Novelli e i provvedimenti restrittivi hanno colpito, tra gli altri, un ingegnere artefice degli algoritmi con i quali si riusciva a manipolare il sistema e che si trova al momento all’estero, Claudio Testa. Sono stati individuati 43 concorrenti ritenuti avvantaggiati dalle soffiate e dalle tracce date in modo clandestino. Fra loro ci sono 30 immessi nell’esercito: 5 nell’aeronautica, 4 nella Marina militare le cui posizioni sono al vaglio. Ogni posto costava 15mila euro. Ordine di arresto anche per Giuseppe Zarrillo, dipendente civile del ministero della Difesa, nonché segretario regionale del coordinamento della difesa Campania del sindacato federazione Confsal-Unsa. 

Luigi Masiello, ex generale dell’Esercito arrestato è stato candidato al Consiglio comunale di Napoli nel 2016. Masiello era stato inserito nella  lista Napoli Popolare, a sostegno della candidatura a sindaco dell’esponente del Partito democratico Valeria Valente. In occasione delle amministrative di giugno 2016, Masiello raccolse 343 preferenze e non venendo eletto.