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Napoli – La commissione Politiche Urbane, presieduta da Eleonora de Majo, si è riunita oggi per approfondire con l’assessore Carmine Piscopo, il dirigente del servizio Condono edilizio Giuseppe Nurcato e numerosi ospiti intervenuti, le iniziative messe in campo dall’amministrazione in merito alle richieste di condono edilizio in zone sottoposte a vincolo.

La presidente Eleonora de Majo ha introdotto la discussione chiarendo preliminarmente che la riunione è motivata dalla necessità di conoscere le strategie che l’amministrazione intende mettere in campo su un tema sentito da molti cittadini, quello del condono edilizio; la discussione di merito in nessun modo si incrocia con la recente iniziativa pubblica che ha visto coinvolti sul tema alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale e che è stata criticata dalle opposizioni.

Il consigliere David Lebro (La Città) è intervenuto in apertura per ringraziare della rapida organizzazione della riunione, richiesta da lui stesso e dagli altri consiglieri di opposizione, Mimmo Palmieri (Napoli Popolare) e Diego Venanzoni (Partito Democratico); ha ribadito che la partecipazione di alcuni assessori, consiglieri comunali della maggioranza e del dirigente del servizio ad un’assemblea pubblica, anche con l’uso del logo del Comune, su un tema così centrale per la città, dimostra che si continua a svuotare il ruolo del Consiglio comunale; desta inoltre preoccupazione perché da quella iniziativa è passato un messaggio sbagliato, e cioè che la delibera che prevede l’istituzione di una “short list” di esperti da affiancare ai componenti della commissione locale per il paesaggio per la valutazione delle pratiche di condono in aree sottoposte a vincolo (delibera sulla quale non si esprime un giudizio critico) comporti automaticamente l’accoglimento di tutte le pratiche sospese.

L’assessore Piscopo ha chiarito, nel merito dell’iniziativa pubblica, che l’amministrazione ha aderito ad un invito perché, come su tanti altri temi di interesse pubblico, è interessata a ridurre le distanze con la collettività; la partecipazione ad un’assemblea pubblica, alla quale è stato concesso il patrocinio,  non deve quindi essere vista in antagonismo con il dibattito istituzionale. La delibera varata dalla Giunta nel 2018, proposta dall’assessora Sardu, prevede che ci si avvalga di professionalità esterne per agevolare il lavoro della commissione paesaggio e in nessun caso genererà automatismi sull’accettazione delle pratiche; rappresenta un passo in più per la definizione delle migliaia di pratiche per opere realizzate in aree vincolate. Sono state 403 le istanze presentate a seguito all’avviso pubblico dello scorso agosto, e sono stati ammessi 277 professionisti, tra i quali sono ora stati individuati i primi venti, che entro il mese di gennaio dovrebbero avere l’affidamento dell’incarico. Per assicurare continuità alla misura, ha aggiunto, sono stati stanziati per il triennio 2018 – 2020 progressivamente 125.000 euro, 250.000 euro e 500.000 euro; si prevede di valutare 1000 pratiche per il 2019 e, dal 2020, di aumentare a 40 il numero di esperti nominati. Serve avviare una collaborazione tra mondo delle professioni, istituzioni e politica per arrivare alla definizione della questione, senza tenere più in sospeso questo patrimonio immobiliare. Nell’intervento conclusivo, l’assessore ha anche ribadito la necessità di arrivare ad eliminare le contese sulle zone grigie del paesaggio, tutelando il diritto dei territori alla regolarizzazione.

Il dirigente del servizio del servizio Condono edilizio Giuseppe Nurcato ha illustrato i principali elementi della delibera 171/2018, che non introduce nuove norme ma una nuova modalità operativa, che punta a raggruppare le pratiche in aree omogenee, così da ridurre i tempi di valutazione. Si tratta di una “esternalizzazione guidata”; i venti professionisti sono stati individuati con sorteggio pubblico, ha precisato, e ad ognuno di essi verranno affidate 50 pratiche per il 2019.

E’ seguito un lungo dibattito, nel quale sono intervenuti molti consiglieri, rappresentanti di associazioni e ordini professionali, componenti della commissione per il paesaggio.

Tra i consiglieri: Andrea Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) ha evidenziato l’errore di impostazione della manifestazione pubblica, una vera e propria promozione con tanto di simbolo del Comune e locandine; tuttavia, è opportuno che si rilanci il dibattito su temi centrali, come i vecchi condoni, sui quali questa amministrazione non si è mai pronunciata chiaramente, o sul tema delle indennità di occupazione, una misura elaborata dall’amministrazione che ha pesato notevolmente sulle vite di molti cittadini e che rappresenta una ferita aperta; desta inoltre perplessità la possibilità di espletare le pratiche in tempi brevi con le soluzioni individuate, e resta sempre lo scoglio del parere finale della Soprintendenza che rischia di rendere vano tutto il lavoro fatto se non si redige un protocollo di intesa sulle procedure; per Diego Venanzoni (Partito Democratico), il Comune non è più un riferimento per indirizzare gli atti che riguardano la città, c’è inoltre subalternità nei confronti di altri enti, come la Soprintendenza, per la definizione di queste pratiche; perché il lavoro avviato possa essere risolutivo, sarebbe importante avviare un ciclo di incontri tra tutti gli enti che dovranno pronunciarsi sul condono; per Marco Nonno (Misto – Fratelli d’Italia) è importante che, dopo quarant’anni, si affronti finalmente il tema del condono, è opportuno che l’amministrazione decida in che direzione andare, anche all’interno della sua maggioranza, e avvii un dialogo costruttivo con la Soprintendenza per definire le pratiche; per Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) è giunto il momento di chiarire alla città, con un grande convegno organizzato dall’amministrazione, con i tecnici e la soprintendenza, che cosa si intende fare; occorre inoltre una assunzione di responsabilità sulla totale non sanabilità di alcuni casi, sul conseguente abbattimento e, se i manufatti sono del Comune, sulla ricollocazione dei cittadini in case comunali; opportuno, infine, un coinvolgimento dell’Anci per una norma ricognitiva di carattere generale che faciliti la soluzione dei problemi più complessi; il consigliere Claudio Cecere (Dema) ha ringraziato per la solidarietà ricevuta nel corso di alcuni interventi per l’aggressione subita in occasione della manifestazione pubblica, una aggressione non connessa ai temi affrontati nel dibattito, ha precisato, ed ha espresso soddisfazione perché si parla finalmente di un tema, quello del condono, da troppo tempo non affrontato; nel merito, ha indicato l’opportunità di dare priorità, nell’esame delle pratiche, a quelle di più facile risoluzione, come le istanze di condono per le zone con il solo vincolo paesaggistico.

Anche esponenti della Municipalità Ottava sono intervenuti: il presidente Apostolos Paipais, evidenziando che la Municipalità non è stata coinvolta nell’iniziativa pubblica svoltasi nel suo territorio, ha invitato a distinguere tra la semplice analisi delle pratiche e la loro definizione, per la quale occorrono tempi lunghissimi; il consigliere Gennaro Sepe ha posto l’attenzione sulla situazione delle famiglie che hanno costruito prima che intervenissero i vincoli, e ha chiesto di valutare la possibilità di eliminare la loro retroattività.

Tra i professionisti e esponenti delle associazioni intervenute, Aldo De Chiara, del consiglio regionale di Italia Nostra, ha ricordato che la Corte Costituzionale ed il Consiglio di Stato hanno ribadito che le sanatorie non sono possibili neanche nelle zone di vincolo di edificabilità relativa: occorre prioritariamente capire ciò che non è sanabile e procedere agli abbattimenti, solo così si può garantire la sicurezza dei cittadini; Luigi de Falco, consigliere nazionale di Italia Nostra, ha posto l’attenzione sulla necessità che l’amministrazione comunale decida cosa vuole fare delle zone vincolate, occorre stabilire le regole, e definire chiaramente chi può avere diritto alla condonabilità e chi no, ricordando un lavoro avviato nel 2013, quando era assessore all’Urbanistica del Comune, per un censimento delle istanze di condono presentate; Anna Savarese di Legambiente ha sostenuto che, se l’amministrazione ora ha disposizione una casistica informatizzata delle istanze presentate, può preliminarmente determinare i casi nei quali non è assolutamente possibile sanare, serve una chiara volontà politica in tal senso, i vincoli hanno un preciso significato in termini di rischio, ed è auspicabile al più presto l’adozione dei Piani Urbanistici Comunali; Stefano Pisani, dell’associazione “Io abito”, ha evidenziato la necessità di rivedere il sistema normativo vigente senza ideologie, richiamando gli enti ad una precisa assunzione di responsabilità.

Per l’architetto Giancarlo Graziani della Commissione locale per il paesaggio, serve un piano di recupero degli insediamenti abusivi, su scala metropolitana, per dare risposte ai cittadini che hanno edificato le proprie case prima che sopraggiungessero i vincoli. Il professor Alessandro Castagnaro, presidente della commissione locale per il paesaggio, ha illustrato le attività della commissione e ha evidenziato che le nuove modalità operative elaborate dai servizi comunali consentono di semplificare le procedure.

La presidente de Majo ha sottolineato che bisogna dare risposte alla platea enorme dei cittadini che hanno costruito in assenza di vincoli e in regime di vacatio normativa, senza perdere di vista i grandi temi della tutela del paesaggio e del contrasto ad ogni forma di abusivismo.