- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Sono sei i giocatori del Genoa scesi in campo domenica al San Paolo a Napoli risultati positivi al Covid-19. Nessuno fra i soggetti risultati positivi ieri (di cui non sono state diffuse le generalità) è stato fortunatamente ospedalizzato, anche se uno degli ultimi casi lamenterebbe tosse e febbre. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ricostruisce il tutto: “Appena ne ha avuto conferma, il club rossoblù ha informato immediatamente la dirigenza del Napoli (ultimo avversario di campionato affrontato appena ventiquattr’ore prima), la Federcalcio e la Lega. La società di villa Rostan ne ha poi dato notizia ufficialmente intorno alle 21 di ieri, attraverso un comunicato, dove si informava che “dopo gli accertamenti odierni il numero di tesserati positivi a Covid-19 è salito a quattordici tesserati tra componenti team e staff”.

Con Mattia Perin e Lasse Schone, che erano rimasti a casa, i calciatori della prima squadra positivi al test sono otto in totale. A loro si aggiungono quattro membri dello staff tecnico e due dello staff medico, per un totale di 14 persone, come come comunicato dal club. Il Napoli ha avuto sinora un solo caso di positività al covid19 in squadra, quella di Petagna, trovato positivo al ritorno dalle vacanze in Sardegna e che si è aggregato alla squadra solo al termine del ritiro precampionato dopo i due tamponi negativi. Positivo al covid19 anche il presidente Aurelio De Laurentiis che è attualmente in isolamento nella sua casa di Roma.

Sempre nell’edizione odierna de La rosea c’è un’intervista al virologo Fabrizio Pregliasco sul caso dei 14 contagi all’interno del Genoa: “È normale che i contagi possano emergere a distanza di 72 ore dall’ultimo tampone. Purtroppo è possibile. Perché dal momento in cui la malattia viene contratta, questa potrebbe anche non essere rilevata da tamponi effettuati fino a 72 ore dopo che il virus comincia a manifestarsi nella persona. Dunque sarà successo magari nell’allenamento di giovedì, quando il portiere Perin era già infettato senza saperlo che abbia finito per contagiare diversi compagni. I quali agli esiti di sabato erano risultati tutti negativi. Tra l’altro la malattia ha un periodo di 2-5 giorni di incubazione. Dunque possibile, anzi probabile, che Perin lo abbia contratto magari lunedì, nel giorno di riposo e poi ‘portato’ in allenamento alla squadra. E’ così. Bisognerà attendere ancora qualche giorno per la certezza”.