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Napoli – In questi giorni di emergenza coronavirus fioccano da ogni dove le segnalazioni più disparate: pressioni per andare in ferie forzate, lavoratori che non sanno come regolarsi rispetto alle richieste di non venire a lavoro (frequentemente con sospensione dello stipendio), dipendenti licenziati di punto in bianco, deregolamentazione nei settori dove è possibile l’utilizzo del lavoro “a distanza”, mancanza di sistemi adeguati per la tutela della salute dei dipendenti, e si potrebbero fare mille altri esempi. Per contrastare il rischio che il periodo di “allarme coronavirus” sia gestito nei luoghi di lavoro in maniera discrezionale dalle figure dirigenziali o che siano portati avanti veri e propri abusi ai danni dei dipendenti, Potere al Popolo ha lanciato il numero verde per assistenza e segnalazioni e consulenza per i lavoratori, che si prolungherà per tutta la durata dell’emergenza Covid-19.

Sulla pagina Facebook arriva una denuncia da parte di un operaio. Ecco il post: “Angelo (nome di fantasia) è un operaio e lavora in fabbrica da anni. La sua fabbrica produce un prodotto per nulla necessario ma destinato ad un mercato specifico, quello del lusso. La fabbrica dove lavora Angelo produce uno di quegli oggetti che costano molto più di quanto dovrebbero costare solo per il marchio stampato sopra. E questo è l’unico motivo per cui Angelo continua ad andare a lavoro tutte le mattine, non il bisogno che le persone possono avere del prodotto, non perché quel prodotto è indispensabile ma solo ed unicamente per quel marchio. Angelo ci racconta che ad alcuni dei suoi colleghi è stato dato modo di turnarsi lavorando non più di 6 ore ma a lui questa possibilità non è stata data e lui continua ad avere turni di 9 ore. A lui questa piccola possibilità di salvaguardarsi non è stata data. I padroni della fabbrica gli ha detto che probabilmente chiuderanno, che non fermeranno l’attività perché altrimenti avrebbe dovuto pagare di tasca propria metà della retribuzione e questo, a quanto pare, è per loro un’alternativa peggiore rispetto al mettere in pericolo le vite degli operai e di tutte le famiglie di questi stessi operai. A quanto pare è così che funziona per queste persone. Il guadagno del datore vale più della vita di un operaio, la vendita di un marchio vale più della vita di un operari, permettere ai ricchi di continuare a rivendicare il loro status sociale attraverso oggetti di lusso vale più la vita di un operaio. Ma non funziona così per noi, che ogni giorno ci battiamo perché ogni vita valga uguale, perché ogni diritto venga rispettato!”.