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Napoli – La situazione negli ospedali “è gravissima e assolutamente critica, con Pronto soccorso e reparti ormai intasati ed il 118 subissato di chiamate”. È il grido d’allarme lanciato da Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, in un’intervista rilasciata dall’Ansa. “Con questo ritmo di contagi entro la seconda settimana di novembre si satureranno le terapie intensive, mentre sono già in grande sofferenza i posti nei reparti Covid ordinari e nelle sub-intensive”, sottolinea Palermo.

Anche negli ospedali di Napoli la situazione non è delle migliori. Sono tanti, infatti, i nosocomi cittadini ormai al collasso per i tanti ricoveri. Nel reparto Day Surgery dell’ospedale del Mare, riconvertito da pochi giorni per assistere solo pazienti covid-positivi, ci sono al momento 39 posti letto occupati su 40 disponibili. Nessun paziente in terapia sub-intesiva su 8 posti letto disponibile. Nell’ospedale Loreto Mare sono 10 pazienti ricoverati in terapia sub-intensiva e 39 in degenza ordinaria. Al Covid Center dell’ospedale del Mare, da pochi giorni riservato solo ai pazienti in terapia intensiva, ci sono cinque posti letto occupati su un totale di 16 disponibili. Sei infine i positivi ma asintomatici ospiti del Covid Residenze inaugurato in settimana all’Ospedale del Mare. Una struttura che ha a disposizione 42 stanze. 

Il dpcm potrebbe non bastare e secondo Palermo per contrastare l’emergenza sanitaria a breve ci sarà un lockdown totale. Quello che si delinea attraverso le misure del nuovo dpcm “è quasi un lockdown nei fatti ma se non dovessero esserci risultati concreti in termini di riduzione dei contagi, sarà allora inevitabile un lockdown totale”. E’ infatti “evidente che la pressione sugli ospedali sta diventando insostenibile, dal momento che – evidenzia – è praticamente saltata la possibilità di contenimento dell’epidemia attraverso i servizi territoriali”. Questo perchè, rileva Palermo, “i tamponi non bastano, l’assistenza domiciliare è pressochè assente con le unità di medici Usca per le cure a casa che presentano problemi di organici, e con il sistema di tracciamento ormai impossibile dato l’altissimo numero di contagi”. In questo contesto, conclude, “l’unico presidio al quale i cittadini si stanno rivolgendo in massa sono proprio gli ospedali, che sono però presi d’assalto anche da pazienti poco sintomatici che non avrebbero bisogno di cure ospedaliere o da cittadini che richiedono tamponi”.