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Napoli – I giovani di periferia sfidano pregiudizi e cliché attraverso un cortometraggio. Il lavoro è stato proiettato questa mattina nell’Oasi Figli in Famiglia di San Giovanni a Teduccio dove si è svolto l’evento conclusivo del progetto ‘RETE: buona pratica per l’inclusione e la legalità’ che ha visto protagoniste realtà associative e scuole della zona orientale di Napoli messe insieme dalla onlus NEA Napoli Europa Africa nell’ambito di ‘Scuola di Comunità’ della Regione Campania.

Il cortometraggio ‘Nonostante tutto’ racconta le difficoltà di un ballerino e di una calciatrice che, spinti dalla passione e dalla determinazione, si ribellano ai pregiudizi secondo i quali la danza non è una disciplina per uomini e il calcio non è uno sport adatto alle ragazze. “Io sono più forte di loro”, affermano la calciatrice e il ballerino, manifesta la volontà di affermarsi battendo l’inutile chiacchiericcio. Il lavoro di ricerca ha visto protagonisti gli studenti dell’istituto comprensivo Russo-Solimena di Barra guidati dagli esperti dell’associazione Arci Movie. Le due realtà sono tra i partner del progetto RETE insieme al 69° circolo didattico Stefano Barbato, all’istituto comprensivo 46 Scialoja Cortese, all’associazione Intrecci, all’associazione culturale étant donnés, all’associazione Nuova Polisportiva Ponticelli, alla onlus Figli in Famiglia e alla Mediateca Il Monello.

Il progetto RETE, sostenuto dal POR CAMPANIA FSE 2014-2020, si è svolto perlopiù nei mesi del lockdown e delle successive restrizioni per l’emergenza Covid-19. Nonostante le particolari difficoltà sono state numerose le attività messe in campo per giovani e famiglie. In particolare, sono stati attivati sportelli di ascolto a favore dei genitori per affrontare i disagi e le difficoltà delle restrizioni che hanno provocato stress e paura. Sentimenti trasformati in energia grazie agli educatori dei laboratori attivati: dall’arte al cineforum, dal sostegno scolastico al laboratorio di cinema durante il quale è stato ideato e realizzato il cortometraggio. RETE ha puntato particolarmente sullo sport: dalla pallavolo alla pallacanestro fino ai giochi di motricità. Spazio anche alle lingue straniere con accattivanti lezioni di inglese attraverso il gioco.

La comunità educante nata con il progetto dell’associazione NEA ha permesso di offrire opportunità ai giovanissimi di Napoli Est con scuole aperte anche di sabato e di pomeriggio. Particolarmente incisivo il lavoro del team di docenti e psicologi che sono entrati a contatto con contesti delicati offrendo gli strumenti necessari per migliorare il rapporto genitori-figli e a risolvere i problemi della quotidianità, specie nei casi di forte disagio sociale. Un lavoro sinergico che proseguirà con l’impegno nel contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.