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Ercolano (Na) – Investire sulla cultura, sulla bellezza, sull’arte e sulla creatività non è soltanto un dovere costituzionale, né solo un dovere morale, ma un grande investimento economico“. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini in Villa Campolieto a Ercolano, ricevendo il Premio Euromediterraneo, giunto alla XV edizione, promosso dall’Accademia Ercolanese.
Quando si pensa all’Italia, anche nel luogo più lontano del mondo, si sa che l’Italia fa tante cose buone ma il primo pensiero istintivo è la bellezza. Quando una persona compra un prodotto italiano in giro per il mondo, anche quello che apparentemente sembra più lontano dalla cultura, lo compra perchè sente che dietro quel prodotto c’è l’Italia, c’è il desiderio di vivere all’italiana che è una della cose più diffuse nel mondo. Dietro quel prodotto si sono tramandati, anche inconsapevolmente, secoli di saperi, di mestieri, di conoscenza di persone che sono cresciute camminando nella bellezza e respirando il sapere”.

Il turismo deve crescere conservando l’autenticità del luogo: è quella la vera carta. La Campania, Napoli, Ercolano, Procida e tanti luoghi di questa terra hanno saputo esattamente conservare questa autenticità. E adesso che la crescita turistica sarà enorme, va governata in modo intelligente”
Ercolano sta vivendo una stagione di grande crescita. L’autonomia del sito archeologico è un disegno molto intelligente che consente di ricreare un rapporto con la città, non una separazione come se sito e resto della città non dialogassero tra di loro. Qui bisogna investire sulla creatività, sui giovani, sui nuovi mestieri, sulle tecnologie, sull’accoglienza intelligente e rispettosa. C’è un terreno sconfinato”.

Spero che molte delle cose che sono state fatte in questi anni collettivamente, con Governo e Parlamento, siano irreversibili”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini oggi a Villa Campolieto, a Ercolano.
Spero che, al di là dei governi e delle legislature che si succederanno nei prossimi anni, non si faccia in modo che la cultura torni ad essere marginale: sarebbe un delitto per l’economia del Paese, sarebbe un delitto perché la cultura fa crescere e dà ai giovani gli anticorpi per difendersi dai mali di questo tempo. E soprattutto è il modo migliore per valorizzare l’Italia e il Mezzogiorno d’Italia”.