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Napoli – Si potrebbe anche definire un’ondata di  bed and breakfast mania, che sta colpendo ormai ogni città italiana. Quando un privato non decide di mettere in fitto un appartamento e quindi entrare nel circuito di “airbnb” , allora la scelta, più tradizionale, va appunto sulla trasformazione di un appartamento in albergo in cui si offre solo la colazione. I dati più recenti, secondo l’ultimo dato pubblicato dall’istat,  indicano che in Italia siano presenti poco più di venticinquemila bed and breakfast, per un fatturato annuo di poco più di duecentosettanta milioni di euro. Un settore quindi che non risente della crisi. Anzi, c’è spazio per tutti, basta avere un minimo di intraprendenza e di gusto. Ovviamente le zone all’interno delle città più suggestive per i turisti sono quelle caratteristiche, insomma del centro storico, tant’è che a Napoli i bed più ricercati si trovano in zona corso Umberto e nel quartiere degli Orefici. Un altro dato è risultato interessante, ma c’è da fare una premessa. Molti dei gestori di bed avviano la loro attività avendo già un immobile a disposizione, spesso di famiglia. Ipotizzando però di cominciare da zero, questo è ancora un buon momento: se le transazioni del settore residenziale aumentano, non sono invece aumentati, nella maggior parte dei casi, i prezzi degli immobili. Ma dove ancora c’è da fare, a Napoli, per aprire un nuovo bed e, per inciso, fare anche un affare? Ossia, a Napoli quali sono le zone in cui eventuali immobili destinati a bed promettono una redditività superiore? Quelle intorno a via Duomo, o nella stessa via. Un inciso: la normativa sui b&b prevede che l’attività svolta debba essere “occasionale” e quindi impone un periodo di inattività.

Ugo Cundari