- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“Basta! Ci siamo stancati, siamo noi che finanziamo il calcio, senza di noi andrebbero a pelare le patate”. Parole dure quelle riferite da Aurelio De Laurentiis ai vertici arbitrali dopo il clamoroso “scippo” subito dal suo Napoli nella sfida pareggiata 2-2 al San Paolo contro l’Atalanta.

Il rigore non concesso per l’evidente trattenuta di Kjaer nei confronti di Llorente, e il successivo gol di Ilicic su ribaltamento di fronte, non vanno giù al presidente del Napoli che alza la voce e promette battaglia contro Marcello Nicchi, capo dell’Aia, e Nicola Rizzoli, designatore della serie A. “Questa intoccabilità di Rizzoli e Nicchi ci dà estremamente fastidio. Se esiste il Var è inutile creare 8-9 minuti di tempo supplementare perché ci si spintona e si discute, cos’è questa cafonata di un arbitro che butta fuori un signore come Ancelotti, fossi in lui me ne andrei da questo paesaccio dove gli arbitri non sanno arbitrare come in Inghilterra. Basta!.” 

Attacco pure allo studio di Sky Sport: “La cosa divertente è che mi dicono che dobbiamo chiudere il rapporto con Sky, avete fatto tre minuti dove avete spiegato che il rigore non c’è. Qui il problema è che io non credo che Rizzoli e Nicchi svolgano al meglio il proprio lavoro, loro diranno che non sta a De Laurentiis dirlo, ma io risponderò che io come gli altri presidenti di Serie A che provvedono all’esistenza della Serie B o della Serie C, dei loro sostentamenti, hanno il diritto di essere ascoltati. Altrimenti il signor Rizzoli e Nicchi si beccheranno gli 80 milioni di italiani che sono stanchi di questa supponenza e prosopopea”.

Sul contatto ADL non ha dubbi: “A velocità normale quello è rigore tutta la vita, ma il problema è dare la soddisfazione a chi ha dato l’anima, ai tifosi, fagli vedere attraverso il Var come sono andate le cose”. 
 
Poi ancora attacco ai fischietti: “Ci siamo stancati di essere dei sostenitori involontari della classe arbitrale, anche economicamente, non possiamo permettere che la maggior parte delle squadre di Serie A di alta classifica abbiano 300 milioni di debiti per far giocare questi signori, venissero in campo invece di pontificare sempre dall’alto”.