“Garcia si è sentito al centro delle critiche di tutti i media e mi sono dovuto affrettare a tendergli la mano. Gli ho detto non ti preoccupare, tu vai avanti. Ci sono stati degli errori ma noi ci auguriamo non vengano ripetuti e noi siamo qui a darti manforte e supporto”.
Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in una improvvisata conferenza stampa nel ritiro di Castel Volturno per mettere chiarezza su alcuni punti, dopio aver “letto di tutto e di più dopo la sconfitta con la Fiorentina”. Perchè, ha aggiunto, “nella vita si possono avere dubbi, se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità: l’allenatore l’ho scelto io, le scelte sono state mie. Ma da qui a dire di cambiare l’allenatore…”.
Senza considerare, ha proseguito, che “un cambio è sempre traumatico e in giro non ci sono tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la linea alta, come con Sarri e Spalletti”.
Riguardo a Conte, “sono solo pettegolezzi”, ha detto De Laurentiis, spiegando di aver fatto una vacanza con lui alle Maldive, “c’era anche la sua famiglia, e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja. Il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce”.
Il presidente ha aggiunto di trovarsi “molto bene” anche con la direzione sportiva: “con Meluso, poi Micheli in qualità di capo dello scouting lavora con noi da molti anni”, mentre Giuntoli, “era sei mesi che si era buttato in branda”, “ha indovinato una serie di giocatori, ma ne ha sbagliati altri, ma non per questo mi metto a fare la conta. Poi è andato a lavorare alla Juve con mia grande sorpresa”.
“La gestione di una ricchezza immediata è un problema perchè non tutti hanno la capacità di gestire questo tipo di ricchezza. Uno può esser anche abbagliato, fuorviato, se non ha altri interessi, ed infatti per me è improtante capire se un giocatore al di la del gioco abbia altri interessi”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in una conferenza stampa a Castel Volturno.
“Dunque è chiaro – aggiunge – che quando un ragazzo comincia a disporre di milioni può essere anche preda, senza per questo volerlo giustificare, di determinate attrazioni e allucinazioni.
Quindi io credo che la cosa più importante di cui parlare è dove sta andando il calcio italiano”.