- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Aurelio De Laurentiis torna a parlare del Maradona e del possibile nuovo stadio del Napoli a Bagnoli, nella vastissima area dell’ex Italsider. Stavolta, il presidente del club azzurro, è stato intervistato a Radio Napoli Centrale da Umberto Chiariello.

Per De Laurentiis il Maradona non si può ristrutturare e il Napoli non può giocare ad Avellino e Benevento: “Mi sembra molto strano che il sindaco Manfredi, che è una persona intelligente, continui a parlare del Maradona aspettando una mia proposta. Non potrà essere oggetto per il Calcio Napoli per il futuro perché abbiamo fatto un approfondimento totale con dei sopralluoghi e abbiamo scoperto che qualsiasi tipo di operazione di ristrutturazione comporterebbe che la squadra giochi un paio di anni in un’altra città. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento, che hanno stadi molto belli, ma sono molto inferiori alle necessità numeriche del nostro club. Inoltre negli anni prossimi giocheremo acora in Europa, quindi il problema non esiste. Non possiamo certo perdere tre anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre 100 milioni, a livello di incassi”.  Poi su Manfredi:Il sindaco non viene non perché juventino ma perché impegnato su altri fronti. Viene sempre in Tribuna Autorità dove abbiamo difficoltà a capire cosa succeda, se dovessimo pensare alle curve e alla distanza che c’è tra il sediolino e la porta sotto l’altra curva. Bisognerebbe avvicinare le curve, verticalizzare i quattro settori, e costruire uno stadio nuovo nello stadio vecchio con tutte le problematiche architettoniche per l’utilizzo dei settori”. E allora? “Capiamoci, vuole la città di Napoli partecipare agli Europei? Il sindaco di Napoli deve immaginare questo, oppure vogliamo penalizzare i napoletani portando a 30-50km lo stadio? Mi sembra una follia, dal momento in cui Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni, e lo Stato solo ora si è interessato con Invitalia, il cui amministratore delegato è il nipote del presidente della Repubblica Mattarella, e dove il ministro Fitto ha preso in prima persona la responsabilità del progetto, affidandolo ad un commissario come il sindaco di Napoli quale garante di tutto”.

La bonifica di Bagnoli: Come vice commissario c’è Auricchio che ha iniziato ad ottobre la bonifica: ci sono oltre 200 ettari, circa 250 divisi in cinque lotti. Dove mi vorrebbe mandare il sindaco ci vogliono cinque anni di bonifica, mentre il parco dello sport è un’altra parcella: ce n’è una da 35 ettari e una da 30, quella da 35 ha iniziato la bonifica assieme a quella da 30. Quella da 35 terminerà la bonifica, da come mi hanno assicurato, a maggio 2025. Quella da 30 dovrebbe terminare a giugno 2026. Su questi due lotti da 65 ettari uno potrebbe fare il tennis, lo stadio del Napoli, il centro sportivo come quello del Manchester City, e farla finita. Io sono un imprenditore puro, non ho bisogno di finanziamenti altrui: nel Napoli i soldi chi li ha messi? E nei film? Ma perché, il Comune in 20 anni al Maradona ha fatto lavori? Li ha fatti la Regione perchè ho grandi rapporti con il presidente De Luca. Purtroppo il sindaco è straordinariamente capace, ma ha trovato un bilancio sottozero di parecchi miliardi: con un dissesto finanziario così non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità. Il sindaco di Napoli o di Roma ha 3000 investiture e difficoltà create precedentemente o con incapacità di risanare i bilanci. Con 65 ettari a disposizione ci vorrebbero tanti parcheggi, uno stadio da 50-60mila posti che possa fare concorrenza agli altri stadi del mondo”.

De Laurentiis paventa una sorta di complotto: “Ho un appuntamento con il ministro Fitto che convocherà Invitalia ed il sindaco: se tutti quanti si son messi in testa di penalizzare il Napoli e di spedirlo lontano dalla città, me ne farò una ragione. Se uno vuole uno stadio con centro commerciale e negozi, che lavori sette giorni su sette, se uno lo sposta lontano dalla zona urbanistica più importante non potrebbe avere garanzia di utilizzo sette giorni su sette. Se uno non se ne rende conto e si fa solo casino, se vogliamo continuare a piangerci addosso nella città più bella del mondo, e ci sono ostacoli punitivi, me ne faccio una ragione”.