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Napoli Sono 471 i navigator campani idonei al concorso avvenuto nelle scorse settimane a Roma ma in stand by perché il Governatore Vincenzo De Luca non ha alcuna intenzione di assumerli. Nessuna convenzione firmata e navigator nelle scorse ore all’esterno dalla sede regionale a Santa Lucia per chiedere di poter lavorare perché “quest’assunzione temporanea ci spetta e la vogliamo”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio che dalla 49esima edizione del Giffoni Film Festival attacca il presidente De Luca: “Non avrei mai immaginato si potesse arrivare a un’assurdità tale. Sta facendo un dispetto ai campani“. Il ministro del Lavoro aggiunge: “Per vent’anni ci hanno fatto una testa così dicendo che centri dell’impiego in Campania non funzionavano, io sono il primo ministro del lavoro che gli manda decine di milioni di euro e 500 persone di rinforzo e lui per una questione politica, per fare un dispetto a me non se li prende”.

«Voglio spiegarlo ai cittadini campani che ogni giorno hanno a che fare con i centri per l’impiego – ha affermato Di MaioIn Campania abbiamo circa 500 dipendenti nei centri dell’impiego. Non bastano, sono troppo pochi. Vanno formati e vanno potenziati i centri. Io da Roma sto mandando altre 500 persone, per l’esattezza 471 giovani laureati campani che paghiamo noi come Ministero, per dare una mano nei prossimi tre anni. La Regione dice che non li vuole. Io spero che ci ripensi, anche perché la Regione in conferenza Stato- regioni ha detto che voleva un aiuto per i centri per l’impiego. Tra l’altro – aggiunge il vice premier – non assumendo i Navigator De Luca e il Pd in Campania rinunciano anche a circa 11 milioni di euro (sui 70 totali per le Regioni) per mettere a posto le strutture dei centri. Anche le sedi, i computer, i software non sono adeguati. E’ tutto da ristrutturare”.

De Luca nella giornata di ieri ha ribadito la sua posizione: “Chi ha partecipato conosceva quindi le condizioni: l’assunzione si attiva se le Regioni sono d’accordo. La Campania ha 3700 precari Lsu (Lavoratori Socialmente Utili) con una convenzione che scade il 31 ottobre prossimo. Ci sono decine di tavoli di crisi industriale e noi che facciamo? Creiamo un altro serbatoio di precariato”.