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“Saremo sicuramente allo stadio Maradona domani. Non diremo niente per ragioni ovvie di scaramanzia. Abbiamo già reso onore ad una squadra, ad un lavoro straordinario, lo ripeto, che ha fatto Antonio Conte”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca sulla partita di domani sera contro il Cagliari.

“È stato veramente un miracolo – ha detto De Luca portare quel Napoli allo scudetto. Ho sbagliato, mi è scappata la parola. Vabbe’ è un risultato che è quello che noi speriamo. Devo dire che stiamo vivendo in Campania veramente una stagione magica per quanto riguarda il calcio. C’è stata la promozione dell’Avellino. La Juve Stabia sta in corsa per arrivare in Serie A. Abbiamo dato una mano sia all’Avellino per un intervento sullo Stadio Partenio che ci è stato chiesto dal Comune, e poi è arrivato subito il sindaco di Castellammare che ci ha chiesto 5 milioni di euro per fare lavori allo stadio e come sapete noi siamo buoni, samaritani, ma devo dire che la Juve Stabia veramente ha meritato anche un aiuto, un’attenzione perché davvero ha fatto un campionato straordinario e come ho già detto dobbiamo rendere onore ad una squadra che ha dimostrato grandissima correttezza sportiva, che ha aiutato anche altre squadre che corrono rischi di retrocessione. Infine sulla Salernitana ci auguriamo che questa porcheria che è stata fatta in serie B per quanto riguarda gli spareggi che dovevano giocarsi il lunedì non vada avanti e sia corretta. Qualcuno mi dice che si sta lavorando per recuperare la Sampdoria. Anche io credo che sarebbe impensabile l’assenza della Sampdoria nei massimi campionati. Sono d’accordo a recuperarla, ma senza danneggiare nessuno”. 
 
 “A Roma i politici ragionano rispetto alle istituzioni come se fossero merce di scambio. Uno a me, uno a te, nessuno che stia pensando ai problemi concreti del territorio. Per quello che mi riguarda, ribadisco ancora, noi non consentiremo che la Regione Campania torni nella palude nella quale era dieci anni fa”, ha detto il presidente della Regione Campania. Il governatore ha rivendicato il lavoro svolto, prima del quale la Campania era “una palude – ha detto agli imprenditori – che vi vedeva in una solitudine totale, non sapevate neanche con chi diavolo parlare. Altro che gli investimenti e i bandi a favore del rinnovamento tecnologico e del risparmio energetico, che è un’altra delle grandi emergenze che pensiamo di affrontare visto che abbiamo un 40% in più di costi dell’energia rispetto ai nostri concorrenti europei, non cinesi. Allora, noi faremo di tutto per impedire che la Campania torni ad essere una palude burocratica. E vi chiediamo ovviamente di accompagnarci in questa battaglia che serve a voi”.
    “A me personalmente converrebbe darmi uno standard di vita tranquillo, pensare a fare come tanti miei colleghi le cerimonie, andare in giro per il mondo, curare il sistema di relazioni. Perché intossicarsi la vita, perché farsi scoppiare il fegato? Ma ognuno nella sua vita si dà il livello di coerenza che ha la forza di reggere. Io sono abituato a lavorare così per cambiare la realtà, per fare il mio dovere nei confronti di chi mi ha dato l’onore di governare questa Regione. Continueremo a combattere se Dio vorrà e soprattutto se avremo il vostro aiuto, nel vostro interesse”, ha concluso.
 
“Nella politica si parla e si discute su due o tre mandati, ma ricordo che qui in Italia con due mandati possiamo solo mandare le carte avanti e indietro con i ministeri, a sbattere nella burocrazia dura”, ha detto il governatore. “In Italia – ha detto De Luca – se lavorate bene e fate i risultati siete condannati a morte, funziona di più se sei ciuccio, in quel caso fai più carriera. Basta guardare in faccia chi ha responsabilità di governo nazionale, cosa hanno fatto? Nella vita hanno fatto solo i portaborse e creato una rete di loro contatti”. De Luca ha ricordato che “oggi la Regione Campania è in grande accelerazione dei pagamenti dei beni acquistati, in particolare su farmaci e dispositivi medici paghiamo a 17 giorni, non servono più le società di recupero crediti che esistono altrove. E su cose come queste non c’è lo spirito santo come per l’elezione del Papa, c’è il lavoro e l’impegno concreto per cambiare la realtà. Chi fa politica oggi passa le giornate a fare pubbliche relazioni, non fa come me che penso al dovere. Invece loro pensano solo alla carriera”.