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Napoli – Può piacere oppure no, si può essere d’accordo col suo pensiero oppure esserne quanto più lontano è possibile, ma una cosa è certa, Luigi de Magistris non si sottrae mai alle domande, non cerca scappatoie, può ammorbidire concetti ma mai rappresentare l’esatto opposto di ciò che è nella sua mente. Una chiacchierata di dieci minuti col sindaco uscente di Napoli per capire cosa è stato della sua avventura e cosa sarà della prossima sfida. Fare il punto delle opere attuale, le spine nel fianco, ma esporre anche con orgoglio cosa era il capoluogo partenopeo prima del suo arrivo e cosa sarà dopo.

Sa di essere amato ma sa anche di essere un problema e se n’è accorto parlando della probabile legge che dovrebbe aiutare i comuni in difficoltà a ripianare i debiti. Si è sentito dire che non c’erano fondi nel corso di dieci anni e con i diversi capi di Governo che si sono succeduti alla guida della nazione, ha sentito che sono apparsi non appena è arrivato a fine mandato, una curiosa coincidenza che lascia pensare. Sa anche di non essere stato preciso in alcune circostanze, di non aver potuto rispettare i tempi per opere annunciate e non concluse o di essere in netto ritardo con il completamento di alcune (leggasi la Galleria Vittoria, ferma da mesi e con un cantiere che potrebbe rimanere attivo ancora per tanto) ma ricorda bene gli occhi dei napoletani di dieci anni fa e quelli attuali, occhi che dovranno continuare a guardare dritto verso il futuro e non in maniera passiva in attesa degli eventi.

Vorrei che la Napoli post pandemica torni quella che era prima di questa problema“. Una speranza che è affidata ad altre mani, le stesse che, poi, dovranno portare a termine opere ipotizzate e non concluse. Per de Magistris, ora, si apre un nuovo percorso: la corsa alla presidenza della Regione Calabria.

Sono uomo del sud e amo il sud. Mi piacerebbe creare un ponte tra Napoli e la Calabria. Affronto questa nuova sfida con lo stesso animo di dieci anni fa, sapendo che ci sono delle difficoltà come c’erano allora“.

Occhio vivo, pronto a scendere di nuovo in campo sapendo che inizia una nuova vita politica, quella del personaggio che viene amato oppure odiato, senza mezzi termini. Ma in fondo si sa, la ricetta del buon politico non esiste, non si sa se la bontà sia data dal grado di consenso o dal peso del dissenso. Forse servono entrambi e in questo de Magistris ha pochi eguali: amato e criticato nella stessa misura. Comunque mai inosservato.