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Napoli –  Omicidio passionale al rione Traiano di Napoli, clamoroso colpo di scena in Cassazione. Non solo le attenuanti generiche ma anche quelle della provocazione e così la pena inflitta in primo grado, 8 anni di reclusione, già di per sé tenue per un omicidio, e ridotta di due anni in appello, potrebbe “abbattersi” ulteriormente. Per ora è già piombata sull’indagine la decisione della Suprema Corte, che ieri pomeriggio ha cancellato la sentenza rinviando gli atti nuovamente in corte d’appello. Il motivo? Bisogna valutare se ci siano o meno i presupposti per la concessione dell’attenuante della provocazione. È il risultato ottenuto dopo la lunga discussione dell’avvocato Leopoldo Perone, che ha fin qui ottenuto il massimo del risultato per il suo assistito: Roberto Finizio, 25 anni, originario del quartiere Pianura, che potrebbe lasciare il carcere tra non molti anni.
 
Il delitto si è consumato il16 giugno 2014 al rione Traiano. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, quell’appuntamento fu voluto e doveva essere l’occasione per il chiarimento definitivo e invece i toni si sono accesi subito, fino alla lite mortale. A terra rimase Ciro Paradisone, 44enne napoletano di via Marco Aurelio, al rione Traiano, solo con un vecchio precedente di poco conto a carico e amicizie senza legami negli ambienti del clan Puccinelli. Il suo assassino era invece Roberto Finizio, all’epoca 21enne, attuale compagno dell’ex moglie della vittima. Da un anno c’erano screzi tra i due a causa della donna contesa e i rancori hanno armato la mano del giovane, che esplose due colpi di pistola contro l’uomo. L’avvocato Perone però, nel corso del dibattimento ha cercato di dimostrare che quello non fu un “appuntamento trappola” e che la morte sarebbe stata il risultato di un diverbio finito male: «L’ho incontrato per caso, abbiamo litigato e lui mi ha provocato, poi ho preso la pistola ed ho ucciso». Come a dire, niente premeditazione. Ieri la Corte di Cassazione ha accolto le argomentazioni difensive e rinviato gli atti in Corte d’Appello dove si celebrerà il nuovo processo.