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Napoli – Il Movimento 5 Stelle, davanti a una platea di circa 2mila persone, prova a intercettare la rabbia dei marittimi e dei risparmiatori di Torre del Greco, reduci da due clamorosi crac finanziari. Beppe Grillo, reduce da una giornata di pioggia scrosciante a Napoli, saltando le tappe nel capoluogo campano di Luigi Di Maio, persino quella a Scampia, prende così la parola al Palasport di Pomigliano d’Arco: “Vengo da Camogli, da Genova, me lo ricordo Eugenio Costa aspettare le navi sul molo e parlare all’equipaggio. Oggi invece c’è l’Europa che è entrata con prepotenza nei porti. La legge dei porti è uguale ma l’applicazione diversa in ogni luogo e nei porti italiani arrivano milioni di prodotti contraffatti. Sono rimasto stupefatto dal fatto che gli armatori siano una categoria privilegiata”, esordisce Grillo tra cori e applausi.

A spianare a Grillo e Di Maio la strada verso il consenso della platea era stato il deputato uscente Luigi Gallo, torrese, che, mentre i marittimi attendevano l’arrivo dei leader del Movimento 5 Stelle, aveva sottolineato come “il settore mare è stato svenduto dai governi che finora si sono susseguiti e che a Torre del Greco sette anni fa eravamo venuti noi, quando eravamo all’1 per cento nei sondaggi, e veniamo oggi che ci accingiamo ad andare al governo del Paese”. A tenere banco è stato però l’intervento del candidato Luigi Di Maio: “In questa campagna elettorale, quando vi prometteranno aiuto, dovrete chiedere loro perché non l’hanno fatto prima se hanno già governato”. Quella dei marittimi “è una professionalità lasciata alla macelleria sociale – aggiunge – noi siamo per una soglia minima di salario in questo comparto e per la formazione. Non vogliamo fomentare una guerra tra poveri italiani ed extracomunitari“. “Ci sono 30 miliardi di sprechi nel bilancio dello Stato da recuperare; da questi verranno le risorse. Quando un armatore napoletano mi ha detto che la loro categoria era esentasse mi sono meravigliato. Nessuno sapeva questa notizia. Poi mi sono informato. È la legge 98, ma c’era un fondamento, quella esenzione era vincolata al fatto che si assumessero italiani. Questo non c’è più, c’è questa mitica Europa che è entrata con prepotenza nei porti”, conclude invece Beppe Grillo.