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Il Napoli è in crisi profonda dopo il terzo ko di fila, il quarto nelle ultime 5 di campionato. Nell’anno nuovo, in campionato, sono arrivate solo sconfitte (contro Inter, Lazio e Fiorentina), con la Coppa Italia (vittoria sul Perugia) unica parentesi felice. Con l’ex tecnico del Milan alla guida della squadra i gol fatti sono 4 e 9 quelli subiti. Il Napoli è scivolato all’11esimo posto in classifica. Insomma, è fuori di dubbio che la svolta agognata dal patron De Laurentiis col cambio in panchina non è ancora arrivata. Nell’ultimo mese, gli unici due acuti sono stati col Sassuolo (vittoria in trasferta 2-1) e quello in Coppa Italia col Perugia (2-0 al San Paolo). Per il resto, sono arrivate solo batoste: Parma, Inter, Lazio e Fiorentina di cui 3 in casa. Fino a questo momento, in totale, il Napoli ha rastrellato 24 punti, frutto di 6 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte, 28 i gol fatti, 28 quelli subiti. Un anno fa, alla prima giornata di ritorno, i punti in classifica erano 47: ben 13 in meno. Ma il dato più sconcertante è che il Napoli non vince al San Paolo da ben 91 giorni. Il Napoli non vince davanti ai suoi tifosi dal 2-0 contro il Verona del 19 ottobre 2019: poi, due pareggi e 4 sconfitte di fila. Prima di Gattuso, l’ultimo allenatore ad aver perso 4 delle prime 5 gare alla guida del Napoli in Serie A è stato Zeman nel 2000. Venti anni fa.

Ma le statistiche raccontano tanto, ma non tutto. Anzi. Il Napoli, infatti, è anche la squadra dopo l’Atalanta con la percentuale più alta di tiri in porta (19,3) e la seconda migliore per i passaggi riusciti (87,2 per cento) dietro alla Juventus (87,5). Anche il dato del possesso palla è molto buono: 56,7 per cento (solo i bianconeri di Sarri fanno meglio con il 56,9 per cento).

Perché se possesso, tiri e passaggi sono da top club il Napoli non fa punti? Se non segni (28 gol fatti contro i 49 dell’Atalanta, i 46 della Lazio, i 40 dell’Inter) e se la difesa subisce troppo (28 reti al passivo), i punti non arrivano. Preoccupano e non poco le condizioni dell’attacco a disposizione, che in questa stagione ha mostrato più di qualche difficoltà. Mertens è ai box da un bel poco e non segna in campionato dallo scorso 29 settembre (2-1 al Brescia). Stesso dicasi per Insigne, andato in gol l’ultima volta nella trasferta di Lecce (1-4) del 22 settembre. Callejon sembra in una condizione fisica non ottimale da ormai un mese e non va in rete dalla prima giornata di campionato del 24 agosto, un girone intero senza gol. Alle spalle del solito trio, c’è poco su cui lavorare. Milik ormai segna solo nelle partite di poco conto ma nei big match o nelle gare della svolta non è mai stato incisivo. I risultati, a metà stagione, dicono che il mercato non era da 10 ma non poteva essere il contrario, visto che per tutta l’estate i tifosi azzurri hanno accarezzato il sogno James Rodriguez e Icardi e invece si sono ritrovati con lo svincolato Llorente. Dei giocatori arrivati nella scorsa estate soltanto uno ha giocato sempre: Di Lorenzo. Gli altri sono stati utilizzati a sprazzi per problemi fisici o scelte tecniche. E Lozano? L’acquisto più costoso dell’era De Laurentiis fin’ora ha deluso.