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Una persona con disabilità è stata sequestrata in strada, trattenuta per ore in un’abitazione, costretta a subire ripetute violenze e alla fine gettata in una piscina, nonostante non sapesse nuotare, solo per ‘divertimento’. É l’accusa contestata a due persone nei confronti delle quali è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I fatti sarebbero avvenuti a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ad agosto del 2024. Nei confronti dei due la procura contesta i reati di sequestro di persona e lesioni personali. 
 
Da ciò che hanno accertato gli agenti del commissariato di polizia di Pompei, i due avrebbero prelevato in strada la persona con disabilità, costringendola con la forza a salire sulla loro auto per poi portarla a casa di uno dei due, dove avrebbe anche riportato lesioni in varie parti del corpo.    
 
Stando a quanto accertato dagli inquirenti e riportato nell’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, i due accusati hanno coperto la bocca della vittima per impedirle di chiedere aiuto, arrivando a metterle un braccio intorno al collo. Dopo averla trasportata nell’auto con la quale si spostavano, l’avrebbero condotta nell’abitazione di uno di loro, privandola delle chiavi di casa e del cellulare, per circa due ore.    
 
All’interno della casa, il disabile sarebbe stato offeso a più riprese con termini ingiuriosi, gettato nella piscina presente nell’abitazione e costretto con la forza a rimanervi nonostante non sapesse nuotare, urlasse e chiedesse aiuto in quanto non riusciva a respirare. Stando ancora alle risultanze investigative, gli indagati avrebbero procurato alla vittima lesioni personali in diverse parti del corpo. L’uomo sarebbe infine stato abbandonato in un fondo agricolo.   
 
Le indagini degli agenti di polizia del commissariato di Pompei hanno permesso di accertare non solo i reati di sequestro di persona e lesioni personali, ma anche il fatto che i due raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare avrebbero “agito – sottolinea in una nota la Procura di Torre Annunziata – per motivi abietti e futili, all’esclusivo fine di diletto, con sevizie e crudeltà inutilmente inferte ad una persona disabile e approfittando della sua minorata capacità che ne limitava la possibilità di difesa”.   
 
Ad uno dei due indagati l’ordinanza applicativa della misura cautelare è stata notificata direttamente in carcere, in quanto già si trovava nella casa circondariale di Poggioreale nell’ambito di altro procedimento penale. 
 
LE REAZIONI
 
Chi si macchia di crimini così efferati merita pene esemplari da scontare in carcere per tutto il periodo della condanna. Nessuno sconto per due bestie che hanno agito solo per il gusto del male e della sadica violenza, esercitando, per giunta, la loro nefanda azione su chi non è in grado minimamente di difendersi. Un sentito grazie alle forze dell’ordine per aver assicurato alla giustizia questi criminali. Alla vittima e alla sua famiglia la nostra vicinanza e solidarietà”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale e vice coordinatore del partito in Campania.