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San Felice a Cancello (Ce) – “Erano andati presso l’ex cava Giglio a San Felice a Cancello per effettuare le riprese della discarica sotterranea individuata in quell’area, dove sono ora in corso dei rilievi. Ma davanti alla polizia provinciale e ai vigili del fuoco sono stati aggrediti da due energumeni che prima hanno chiesto loro di uscire dalla proprietà della cava e, una volta fuori, li hanno aggrediti. Il direttore di Videoinformazioni Pierpaolo Petino è caduto, mentre il videomaker Alessandro Jovane è stato colpito da un pugno in pieno viso. Per fortuna, l’intervento repentino delle forze di polizia presenti ha evitato il peggio. Jovane è stato trasportato immediatamente presso l’ospedale di Maddaloni dal 118. Sono quattro i giornalisti aggrediti negli ultimi cinque giorni, quella della Campania è una situazione di emergenza per l’informazione come ha evidenziato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, durante la riunione di venerdì scorso. Il Sindacato offrirà tutta l’assistenza possibile ai colleghi aggrediti, ai quali va la nostra solidarietà, e si costituirà parte civile nel processo contro i loro aggressori. Ma è evidente che sono necessarie iniziative forti sul territorio, dove a rischio c’è l’agibilità stessa della professione”, è quanto affermano in un comunicato congiunto la Fnsi, il Sugc e l’Unione cronisti della Campania.

L’aggressione è giunta a termine dell’operazione di stamane della Polizia Metropolitana di Napoli in collaborazione con la Procura di Santa Maria Capua Vetere. A seguito del sequestro già avvenuto circa un mese fa dalla polizia Metropolitana di Napoli si sono svolte stamane in collaborazione con i vigili del fuoco di Caserta, ulteriori attività di verifica di rifiuti pericolosi e non raccolti all’interno di un invaso di oltre 10mila metri quadrati e di una cava di circa 5 mila, siti nel Comune di San Felice al Cancello. Lo rende noto la Polizia Metropolitana di Napoli.

Le indagini avviate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e coordinate dalla Dott.ssa Maria Antonietta Troncone, vengono eseguite dal corpo della Polizia Metropolitana di Napoli (in funzione di polizia Giudiziaria) dirette dal Comandante Lucia Rea alla presenza del magistrato della Procura Marina Mannu.

Al momento sono in corso ulteriori verifiche per determinare la natura dei rifiuti stipati ed eventuali conseguenza derivanti dallo stoccaggio abusivo quali inquinamento delle falde. Accertamenti in corso anche sulla proprietà della cava e dell’invaso che risultano essere intestata a tale De Rosa.

Sequestrata la cava, l’invaso e numerosi mezzi adibiti probabilmente al trasporto di rifiuti. Le analisi delle acque si stanno svolgendo in collaborazione con L’ARPAC per verificare eventuali presenze di sostanze tossiche, la loro provenienza ed eventuali infiltrazioni nella falda acquifera.

Ritrovati rifiuti di ogni genere incluso elettrodomestici ed enormi quantità di plastica, materiali di risulta e amianto. “Si tratta dell’ennesima operazione della della polizia metropolitana sulla ‘Terra dei Fuochi’ – ha dichiarato il Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris una battaglia alla quale la Città Metropolitana offre, con il Corpo di Polizia, un contributo determinante su tutto il territorio regionale. Continueremo a lavorare senza sosta per il ripristino di condizioni di salubrità dell’ambiente che ci circonda e per la salvaguardia della salute dei cittadini. L’azione della Polizia Metropolitana è meritoria e deve essere sostenuta, in quanto il contrasto ai reati ambientali è e deve essere una assoluta priorità della nostra azione quotidiana”.