Evasione dell’obbligo scolastico, c’è chi esprime dubbi sull’ottimismo sbandierato dall’Ufficio scolastico regionale, ieri alla Prefettura di Napoli. “A proposito di dispersione scolastica – dichiara Roberta Vannini, segretario regionale della Uil Scuola Rua -, non possiamo che accogliere favorevolmente quanto affermato dal Direttore Acerra sulla riduzione del fenomeno in Campania. Parole che fanno eco a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Ministro Valditara che ha sbandierato un calo di tre punti percentuali in due anni, dovuto , a suo dire, alle risorse messe in campo con il decreto Caivano e con il progetto Agenda Sud”. La sindacalista tuttavia aggiunge: “Purtroppo, “la voce della scuola”, dice altro”. In queste ore, infatti, “ci sono arrivati molti pareri non in linea con queste affermazioni. Ma se la matematica non è un’opinione, ciò che emerso ieri mattina sembrerebbe confermare che, seppur lentamente, ci sia una costante diminuzione degli studenti che lasciano la scuola anzitempo”.
Vannini considera che “una riflessione andrebbe fatta prendendo a riferimento le percentuali assolute e relative”. Ad esempio, “confrontando i dati forniti oggi per il comune di Napoli con quelli che la stessa Usr Campania ha pubblicato lo scorso anno scolastico”. In quel caso, “salta all’occhio che nel biennio della scuola secondaria di II grado, proprio nel segmento più delicato dal punto di vista scolastico, anche a fronte di un calo degli alunni che sono passati dai 22745 nel 23/24 ai 21115 nel 24/25, gli studenti non ammessi per mancata frequenza sono addirittura aumentati, passando da 777 a 804”. Il segretario Uil Scuola aggiunge: “Ma vogliamo essere positivi e se, nonostante il rapporto Sdgs 2025 dell’ISTAT collochi la Campania assieme alla Sicilia , la Basilicata e la Calabria tra le regioni più svantaggiate per l’elevata quota di giovani che abbandonano il sistema di istruzione e formazione e la bassa intensità di lavoro e la deprivazione materiale, i dati in possesso del ministro e dell’amministrazione regionale dicono che dobbiamo essere ottimisti, noi lo saremo”.
Al di là delle perplessità, Vannini sottolinea che “a questo punto, se il decreto Caivano e Agenda Sud hanno prodotto i miracoli annunciati dal Ministro, ci viene da chiedere che il Governo renda strutturali gli investimenti messi in campo in questi ultimi due anni in Campania”. Dalla Uil Scuola precisano: “Siamo stanchi di interventi spot , che durano il tempo di una dichiarazione e basta . Occorre trovare risorse strutturali che permettano di aumentare le risorse professionali che lavorano nella scuola e di valorizzarle , che frenino la scure del dimensionamento che, proprio in Campania , ha visto tagliare il maggior numero di autonomie scolastiche”. Ma questa è solo una delle cose ritenute necessarie. “Occorre creare – spiega Vannini – scuole e classi a misura di alunno con più docenti e più personale tecnico e ausiliario. Occorre dare un dirigente scolastico e un funzionario di elevate qualificazioni ( ex DSGA) in tutte le scuole, eliminando una volta per tutte il sistema delle reggenze”. E ancora: “Occorre stabilizzare i precari dando un lavoro sicuro a chi forma i cittadini di domani e vera continuità agli studenti e alle loro famiglie. Occorre trasformare tutti i posti in organico di fatto in organico di diritto e sottrarre la scuola dai vincoli di bilancio”. In poche parole, “non si può “fare scuola” in realtà complesse e difficili come quelle della Campania con risorse che vanno e vengono”. Gli organici, inoltre, “non possono essere assegnati facendo ancora riferimento ai vecchi parametri. Lo stato chiede ai lavoratori della scuola maggiori responsabilità ma nel contempo gli sottrae esigibilità dei diritti e risorse”. Vannini si concede una battuta: “In tutto questo noi speriamo di aver torto e che la situazione davvero così rosea , ne riparleremo l’anno prossimo con numeri alla mano”.