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Si è svolta oggi, all’obitorio del Verano a Roma, l’autopsia sul corpo di Michele Luca Noschese, noto nell’ambiente musicale come Dj Godzi, morto il 19 luglio scorso a Ibiza in circostanze ancora da chiarire. L’esame è stato condotto alla presenza del perito di parte, Raffaele Zinno, e del perito incaricato dalla Procura della Repubblica di Roma. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale in relazione al decesso, avvenuto a Ibiza, dopo l’intervento della Guardia Civil spagnola, che lo avrebbe immobilizzato durante un fermo. Eseguiti anche nuovi prelievi per esami tossicologici, che richiederanno diversi giorni.
La Guardia civil, all’indomani del fatto, ha assicurato che il comportamento degli agenti è stato sempre corretto: è stata usata “la forza minima necessaria” a bloccare un uomo in stato di agitazione, che poi ha avuto le convulsioni e, nonostante i tentativi di rianimarlo, è morto. Tutto confermato dall’autopsia in Spagna, che non avrebbe riscontrato segni di violenza sul corpo e attribuito la morte alla “continua assunzione di stupefacenti”, tracce dei quali sono state trovate anche in casa del giovane. Da un successivo esame privato fatto svolgere dai familiari sarebbero però emerse fratture a costole e clavicole: da qui la richiesta della nuova autopsia eseguita oggi, sui cui esiti la famiglia non ha rilasciato dichiarazioni. 
 
Le esequie si terranno lunedì 18 agosto, alle ore 10.30, presso la Basilica Reale Pontificia di San Francesco da Paola, in piazza Plebiscito a Napoli.
Secondo quanto rende noto la famiglia Noschese è prevista la presenza di rappresentanti delle istituzioni, e parteciperanno autorità civili, militari, politiche e religiose, sportive.