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Napoli – Spaventati, soprattutto quelli più anziani, hanno rinunciato all’incarico. Tantissimi i presidenti nominati che non si sono presentati per paura del Covid. Sono partiti così oggi tra assenze, difficoltà e polemiche gli esami di maturità con commissioni stravolte dal Coronavirus. 
Svolgere gli esami significa stare chiusi dai 10 ai 12 giorni in aula, in molti hanno rinunciato”  racconta anche Pasquale Silvestro, docente di Storia dell’Arte all’istituto Carlo Levi di Portici, già membro di commissione.

Oltre al rischio sanitario, nessun incentivo. Nonostante la situazione emergenziale dal Governo non sono arrivati fondi speciali per i docenti impegnati negli esami di maturità, difatti a seguito delle nuove disposizioni da far valere nelle aule scolastiche “non c’è stato nessun aumento economico per i prof”.
I presidenti – commenta il prof dell’istituto porticese – hanno detto vado in una scuola con professori che non conosco e devo stare in ambienti a rischio per giorni, senza incremento economico”.
Per intenderci i docenti, che in questi giorni sono impegnati negli esami, oltre a lavorare senza aria condizionata sono costretti ad effettuare turni lunghi ore intere senza pause.

Il Ruolo del Presidente
Il ruolo con maggiori responsabilità è sicuramente quello del presidente di commissione. 
Il presidente – chiarisce Silvestro – deve regolare tutto, dalla sicurezza alla didattica, un problema è nato ad esempio per quanto riguarda l’areazione nelle aule”.
Qualcosa però è stato fatto. “Mentre negli anni scorsi il presidente aveva due commissioni dello stesso indirizzo anche in due scuole diverse, spesso in città distanti. Quest’anno il presidente può avere due commissioni nella stessa scuola ma con indirizzi diversi”.