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Napoli – Niente arresti domiciliari per tre cingalesi perché “vivono a Napoli, città ad alta densità criminale nella quale il carattere saltuario dei controlli di polizia non sarebbe idoneo ad evitare il concreto pericolo di evasione, considerata anche l’elevata abilità degli indagati nel celare la propria reale identità”. A sostenerlo, come si legge oggi su Il Mattino, è un gip di Firenze, Paola Belsito, che ha lasciato in carcere tre cingalesi, residenti a Napoli, e indagati per ricettazione di carte di credito e documenti di identità, reato che avrebbero commesso a Firenze. Una decisione che ha lasciato perplesso il legale dei tre extracomunitari, l’avvocato Riccardo Ferone. “Mi sono offeso come cittadino napoletano – dice – e sono esterrefatto come operatore del diritto. Ho avuto la netta sensazione che anche il giudice napoletano delegato per rogatoria abbia provato lo stesso imbarazzo”. Il legale annuncia che farà richiesta di Riesame “perché parliamo di incensurati in cella per motivi ‘ambientali'”.