“Ho avuto paura innanzitutto per i bambini. Ce n’erano tanti che seguivano la messa e non sopporto che debbano trovarsi in situazioni di tensione. È una cosa che proprio non riesco a tollerare”. Lo spiega don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, dopo la minaccia nei suoi confronti, con un proiettile che gli è stato portato mentre dava l’eucarestia.
“Sabato ci sono state due stese, e le stese non vengono mai organizzate a caso. Vogliono sempre trasmettere qualcosa – racconta -. Se quella gente ha sentito il bisogno di farsi sentire sparando all’impazzata per le strade del quartiere può voler dire una cosa sola: a Caivano e dintorni la malavita organizzata, ben radicata da anni, ha ricevuto, in questi ultimi mesi, un durissimo colpo. Carabinieri e polizia non si sono fermati un solo istante, il commercio della maledettissima droga è diminuito a vista d’occhio, i capi clan quasi tutti in carcere”.
Don Patriciello racconta la dinamica. “È stato tutto molto veloce. Solo dopo ho realizzato il significato. Il bossolo potrebbe essere uno di quelli esplosi nella stesa della sera prima – evidenzia -. Una provocazione, un messaggio. Ma fatto in chiesa, durante la Messa, davanti ai bambini… questo è davvero troppo”. “È un modo per dire: ‘Adesso comandiamo noi’. Lo fanno sempre così: passano sotto casa dei vecchi boss e sparano, è una forma di affermazione territoriale. I clan storici sono stati in gran parte arrestati. Ora altri cercano di prendere il loro posto – conclude -. Ma il fatto che il messaggio sia stato portato fin dentro la chiesa, durante la Messa dei bambini, mi addolora profondamente”.
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Don Patriciello, proiettile consegnato durante l’eucarestia: “Ho avuto paura prima di tutto per i bambini”
Il parroco di Caivano, 'La malavita ha ricevuto duri colpi"

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