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Diego Armando Maradona ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, parlando ovviamente del record di Dries Mertens. Dopo Hamsik anche il belga l’ha raggiunto e superato nella classifica dei bomber in maglia azzurra. “No, non ci casco. Per me non è stato un dispiacere. Anzi, l’ho applaudito, Mertens. Quando ha fatto gol ho pensato al Napoli in vantaggio e non certo a me. Io le vedo tutte, le partite; soprattutto quelle di Coppa dei Campioni. E come l’ha vissuta questa col Salisburgo? Emozionante. Non bellissima, ma bella. Perché quando si vince è sempre bello”.

Parliamo di Mertens: “Mi è sempre piaciuto. E’ simpatico. Soprattutto è bravo. Quando qualche anno fa lo vedevo prigioniero in panchina non me ne facevo una ragione. Infatti, una volta entrato in squadra non ne è uscito più. Per farsi spazio s’è dovuto inventare centravanti: “Non è così. Lui è nato centravanti ma non lo sapeva. Tutti quei gol non li può fare uno che non è attaccante nell’anima, oltre che nel piede”.

I complimenti: “Glieli ho fatti, ma lui era chiuso nella tv e non mi ha sentito. Posso approfittare per farglieli ora? Certo che si. E poi? E poi mi aspetto che come fece Hamsik, anche Dries mi mandi la maglietta del sorpasso, ma con una bella dedica. Perché una sua 14 ce l’ho, ma non è dedicata. E ti assicuro, Dries, la terrei tra quelle a me più care”.

E’ in scadenza di contratto e senza un accordo a gennaio potrebbe già fidanzarsi con un’altra squadra: “Sì, so pure questo. E mi piacerebbe fare qualcosa affinché questo non accada”. Cioè, che cosa? “Posso poco, lo so. Però a Mertens posso dire che se è giusto e sacrosanto per un professionista cercare sempre più ricchi ingaggi, è vero anche che in nessun altro angolo del mondo si sentirebbe amato, rispettato, coccolato e importante come a Napoli. E io, caro Dries, te lo dico perché tutte quelle belle sensazioni le ho vissute. Pensaci, insomma”.

E al presidente De Laurentiis: “Posso invadere il suo campo? Vabbè. Allora, caro presidente, questo ragazzo non fartelo scappare. Ha più di trent’anni, lo so, ma corre e gioca e fa gol con le freschezza e l’entusiasmo di un ragazzo. Poi, se proprio dovesse andare via, sappia Mertens, che a La Plata nel mio Gimnasia un posto per lui ci sarà sempre”.