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Hanno impugnato le sentenze di primo grado, che li hanno visti essere condannati per un totale di 29 condanne e 250 anni di reclusione, a seguito della discussione del rito abbreviato. Come si ricorderà, fiumi di droga e, soprattutto, telefonini illegali introdotti in quasi tutti i penitenziari italiani, dalla Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, per finire in Piemonte (in ben 19 prigioni italiane) con la tecnica del drone, con esperti di assoluto valore, per continuare a comandare i rispettivi clan, soprattutto dal carcere di Secondigliano.

Il personaggio principale nella clamorosa vicenda era Vincenzo Scognamiglio, coadiuvato da Giorgio Ciriello (Avvocato Massimo Viscusi e Arienzo), che manovrava i droni disegnando traiettorie particolari per eludere le difese aeree di ogni penitenziario con l’aiuto di Antonio Castiello, incensurato dell’Avellinese, titolare della ditta fornitrice degli apparecchi.Ma in due anni l’inchiesta era giunta al primo bivio con la richiesta della Dda, accolta dal gip, degli arresti: ben ventuno quelli eseguiti il 19 marzo 2023. Tra i coinvolti alcuni giovani ras di camorra: Ciro Contini “’o nirone” dell’Arenaccia (nipote del capo clan Eduardo Contini), Matteo Balzano, Giovanni Baratto, Cristian Esposito con la madre Maria Nappi (moglie del ras Massimiliano Esposito “’o scognato”). I rifornimenti avvenivano con droni gestiti da un “service” con tariffe precise: mille euro per consegnare uno smartphone, 250 euro per un telefonino per sole chiamate vocali e 7.000 euro per mezzo chilo di droga. Castello accusatorio formato da intercettazioni telefoniche, ambientali e deposizioni di collaboratori di giustizia. Con una serie di incroci investigativi, in particolare attraverso l’ascolto di conversazioni telefoniche della moglie di un pregiudicato in carcere, è emerso anche il coinvolgimento di quattro appartenenti al corpo della polizia penitenziaria che, dietro compenso, avrebbero favorito l’introduzione di droga in carcere, ma anche di telefoni cellulari. Sono stati coinvolti nel provvedimento anche numerosi esponenti di organizzazioni camorristiche partenopee. Come Eduardo Fabricino del gruppo Abbinante; Angelo Marasco, Salvatore Scotti e Giuseppe Mazziotti dei Vigilia; Salvatore Ottaiano dei Fusco di Cercola; Ciro Quindici dei Mazzarella; Antonio Autore dei De Micco; Salvatore Basile dei Puccinelli; Antonio Napoletano e Raffaele Riccio dei Sibillo; Pasquale e Alfredo junior Vigilia; Cristian Monaco di Soccavo; Pasquale Nasti dei Del Prete; e Ciro Contini, Nicola Sautto di Caivano, Pietro Izzo di Torre Annunziata.

Nel pool difensivo, gli avvocati Roberto Saccomanno, Giuseppe Perfetto, Domenico Dello Iacono, Leopoldo Perone, Rocco Maria Spina, Dario Carmine Procentese, Avv Massimo Viscusi, Avv Arienzo.