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Napoli – “Rilanciare il settore delle costruzioni in Campania e nel Paese. #Atestaalta #Noinoncifermiamo”. Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil lanciano l’iniziativa nazionale delle cento piazze per il settore dell’edilizia in programma venerdì 15 novembre. Anche in Campania iniziative in tutti i capoluoghi di provincia con presidi di lavoratori e organizzazioni sindacali. A Napoli appuntamento sotto la sede della giunta regionale della Campania, alle ore 10:00 mentre ad Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, l’appuntamento sarà davanti alla Prefetture.

Alla base della piattaforma nazionale, la necessità di una politica industriale a favore del settore delle costruzioni. Nelle rivendicazioni territoriali, a supporto delle manifestazioni, hanno effettuato un lungo elenco di opere incompiute, sospese, da appaltare, da cantierizzare. Strade, scuole, ospedali, chiese, porti, aeroporti, urbanizzazioni, ristrutturazioni e manutenzioni, infrastrutture primarie e secondari. Opere edili, ma anche situazioni del settore industriale delle costruzioni ormai derubricate dall’agenda dello sviluppo e della programmazione economica della Regione Campania. Oltre 6 miliardi di investimenti nella sola edilizia, ma è una cifra molto sottostimata, al netto dei 6,2 miliardi da spendere per la tratta ferroviaria AV/AC Napoli-Bari, che potrebbero dare una consistente boccata di ossigeno occupazionale al settore edile impegnando oltre 25mila addetti e una forte spinta all’economia regionale. Basti pensare che nel settore delle costruzioni il moltiplicatore economico è 1 a 4, ovvero ogni euro investito mette in moto un’economia di quattro euro.

Nel settore edile le risorse pur essendoci non vengono spese, nel settore industriale la regione Campania segna decisamente il passo. Troppe le aziende chiuse o in procedura di sostegno al reddito. La Novolegno di Avellino, con il suo indotto, la Iavarone Legnami, le aziende di allestimento nautico nel napoletano, nel settore legno, la Italcementi di Salerno e la ex Cementir di Maddaloni oggi Maddaloni Cementi (gruppo Colacem), la Moccia sia in provincia di Caserta che di Benevento, nel settore cemento, tutte le aziende produttrici di laterizi, Moccia, Fantini, Ilas, soprattutto nelle province di Benevento, Caserta e Avellino, le aziende dei prefabbricati, ormai non più attive, la Monier a Benevento, la Cellulblock, indotto Whirpool, ad Avellino, per non parlare poi di quelle impegnate nelle attività estrattive legate al mancato rinnovo del Piano Cave Regionale (PRAE) soprattutto per le province di Caserta e Benevento. Un’attività questa, le cave, che da sola vale oltre 4 miliardi nell’economia regionale.

 “Uno spaccato e una situazione da profondo nero – dice il segretario generale Fillea Cgil Campania, Enzo Maio -, con il silenzio e la inoperosità delle istituzioni locali e regionali. Ai tanti proclami non è mai stato dato seguito con iniziative concrete. Alle tante opere ferme non si è proceduto allo sbocco delle stesse e alle tante aziende chiuse non è mai stata affacciata un’idea di sviluppo industriale serio e sostenibile.  Rilanciare l’edilizia e il settore delle costruzioni, qui in Campania, ancor più che nelle altre regioni ad alta vocazione industriale e manufatturiera, significa rilanciare l’economia di tutta la regione in tutti i settori. Ogni giorno perso, ogni azienda chiusa, è un pezzo di economia che non ritornerà più, così come non ritorneranno più i tanti giovani e padri di famiglia che ogni anno abbandonano la Campania per un futuro migliore e più dignitoso”.